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Il vescovo per Natale chiede meno turisti
Oggi 21-12-25, 10:12
Con tutto il rispetto per la veste che indossa: leggi le parole dell’arcivescovo di Firenze e ti appare Johnny Stecchino, il discorso sulla «grande piaga che diffama Palermo agli occhi del mondo», ovviamente «il traffico». Monsignor Gherardo Gambelli dice che l’enorme problema del capoluogo toscano è «l’invasione dell’over-tourism», troppi turisti sotto la cupola del Brunelleschi, e la differenza col copione di Roberto Benigni è che il sacerdote è serio, infatti non fa ridere. Mette tristezza, perla Chiesa e la china che ha preso. Venerdì, nell’incontro per gli auguri di Natale alla città e ai giornalisti, il bergogliano Gambelli ha fatto il bilancio delle cose che non vanno dalle sue parti. Gli argomenti non gli mancavano. Il 2025, lì più che altrove, è stato l’anno dell’antisemitismo. Le farmacie comunali di Sesto Fiorentino hanno smesso di vendere medicinali, attrezzature e cosmetici prodotti dalle aziende israeliane. A settembre due ebrei americani sono stati aggrediti da un arabo che gridava «Free Palestine», il quale ha voluto filmare l’aggressione e mettere il video online. A novembre una donna che portava al collo la stella di David è stata presa a schiaffi sul tram da un uomo che parlava arabo. «Solo una persona mi ha aiutato», ha raccontato. Pochi esempi tra i tanti, in mezzo ai quali non sfigura il governatore Eugenio Giani, che ha ceduto alle richieste dei militanti pro-Pal e annunciato che Marco Carrai, console onorario di Israele, non potrà più presiedere la Fondazione dell’ospedale Meyer. Ci sono zone di Firenze rese invivibili dalla delinquenza, per lo più immigrata, e non sono in periferia. Nei giorni scorsi una turista è stata violentata in piazza San Pancrazio, nel centro storico: la polizia ha fermato un egiziano e un marocchino. Il monsignore avrebbe potuto persino parlare dei problemi della Chiesa e della fede. Nei mesi passati sono state vandalizzate le basiliche di Santo Spirito e Santa Trinita e sul perimetro del cantiere della chiesa del Carmine gli anarchici hanno scritto che «L’unica chiesa che illumina è quella che brucia». Sempre alla voce «scristianizzazione», al coro dei bambini di una classe elementare di Bagno a Ripoli è stato appena impedito di cantare le canzoni di Natale all’interno della scuola: chi la dirige ha deciso che Gesù non è inclusivo quanto basta. L’arcivescovo ha scelto di accalorarsi su altro. «Mi preoccupa l’over-tourism, a volte la nostra città è invasa», ha spiegato ai presenti. «Servono politiche culturali per far capire al visitatore che non è in un museo». E poi «la presenza così massiccia di turisti fa anche aumentare i prezzi e per i giovani e gli studenti diventa difficile vivere e studiare nella nostra bella città. Dobbiamo vigilare molto su questo». Diventato metropolita con la fama di prete degli ultimi, Gambelli appartiene alla schiera di chi guarda con orrore i turisti che portano soldi e vuole spalancare ancora di più le porte a quelli che Oriana Fallaci chiamava «gli arrogantissimi ospiti della città: gli albanesi, i sudanesi, i bengalesi, i tunisini, gli algerini, i pakistani, i nigeriani che con tanto fervore contribuiscono al commercio della droga», e le altre categorie. Anche per questo, l’intesa tra il presule e l’amministrazione di sinistra viene naturale. Cristina Manetti, assessore alla Cultura (divenuta famosa per il sorpasso sulla corsia d’accelerazione dell’autostrada che le è costata multa con sospensione della patente), ha detto subito che le parole dell’arcivescovo «meritano attenzione» e che la giunta regionale la pensa proprio come lui. Infatti stanno lavorando per «un turismo che non si limita alla concentrazione nei luoghi iconici, ma che promuove conoscenza, tempo lento, diffusione nei quartieri e nei territori...». In pratica, significa leggi come quella con cui la Regione Toscana ha dato ai Comuni il potere di limitare gli affitti brevi e consentirli solo agli imprenditori. Si parte dalla difesa dei giovani e dei bisognosi e si arriva al turismo elitario, ai limiti alla proprietà privata e a raccontare che i problemi veri dei fiorentini sono i turisti che riempiono B&B e ristoranti, mica l’immigrazione irregolare. La sinistra provvede e l’arcivescovo benedice, e tutti insieme la chiamano solidarietà.
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