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Estero Europa
Ilaria Salis salva, Vannacci durissimo: "Sicuramente non in Europa"
Oggi 24-09-25, 00:37
"La Commissione Giuridica questa mattina qui a Bruxelles ha votato: non è stata revocata l'immunità a Ilaria Salis. Chi sbaglia paga? Beh, sicuramente non in Europa". Lo scrive sui social l'europarlamentare Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, riassumendo alla perfezione il sentimento di delusione e rabbia che domina nel gruppo del Carroccio dopo il voto della Commissione Juri. L'eurodeputata di Avs, sotto processo in Ungheria con l'accusa di aver partecipato al pestaggio in strada a Budapest di un militante di estrema destra, salvo clamorosi e improbabili ribaltoni nella votazione in plenaria prevista il 7 ottobre, può considerarsi "salva". Mentre la Lega parla di "eurovergogna" puntando il dito contro i due "traditori del centrodestra", due onorevoli del Ppe che hanno votato "no" insieme alla sinistra (la loro identità è ignota, visto che lo scrutinio in Commissione è stato segreto), nel campo progressista sprizzano tutti gioia. "L'Italia, l'Europa e tutte le democrazie hanno il dovere di difendere i propri cittadini da ogni pericolo. Anche dagli abusi di potere e da quei Paesi che non garantiscono lo Stato di diritto, usando le leggi per reprimere la libertà di opinione", festeggia Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd all'Europarlamento. "In Ungheria, ad esempio, la questione non riguarda il diritto di chi governa ad attuare il proprio programma, ma il tentativo di restringere sempre più gli spazi di espressione e di libertà. Ed è proprio per questo che è positiva la scelta del Parlamento europeo, nella Commissione affari giuridici, di confermare l'immunità a Ilaria Salis. Difendendola il Parlamento difende tutte le cittadine e i cittadini europei. Un abbraccio a Ilaria". Di "decisione auspicata e importante, in difesa dello stato di diritto e del giusto processo" parla anche un'altra dem, Pina Picieno, mentre Enrico Borghi, senatore di Italia Viva, descrive l'Ungheria come "un Paese dove l'indipendenza dei giudici è una chimera, Orbán non può offrire garanzie. L'Ue smaschera chi viola lo Stato di diritto". Brindano gli esponenti di Avs, il partito della Salis, con in testa Nicola Fratoianni che un anno e mezzo fa fu il grande sostenitore della candidatura dell'attivista antifascista: "Ilaria ha sempre detto di non voler fuggire dal processo ma di volere un giusto processo che non può essere garantito in Ungheria dove Orban ha già scritto la sentenza di condanna come dimostra il post del suo portavoce che ha mandato a Ilaria le coordinate del carcere in Ungheria. Per noi quella di Ilaria è stata ed è una battaglia per lo stato di diritto e la democrazia in Europa". "Il voto della commissione affari giuridici dell'Europarlamento segna una bella pagina per la nostra Ilaria Salis - gli fa eco la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella -, confermandole l'immunità, contro le pressioni dell'Ungheria di Orban. Vediamo che Salvini è molto indignato, lui, in effetti, vorrebbe in carcere gli antifascisti, se ne faccia una ragione".
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