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Politica
La partita è chiusa e ora si fa sul serio
Oggi 25-11-25, 07:20
La spallata non c’è, il vento non è cambiato, la “remuntada” è rinviata a data da destinarsi, tutto resta esattamente come prima: la destra governa, la sinistra sta all’opposizione. Il destino dell’Italia non dipende né dalla Campania né dalla Puglia né dal Veneto, le elezioni regionali sono sempre una storia a parte, non fanno trend finché non diventano grandi numeri e se proprio volessimo pesarli, non sono favorevoli al “campo largo”. Che la sinistra continui a dominare a Bari e Napoli, con tutto il rispetto, non avrà alcun impatto sul nostro destino, sulla “longue durée”, la lunga durata della storia. Sono altre le cose che mi preoccupano, prima tra tutte la soluzione della guerra in Ucraina, che è un potente elemento di destabilizzazione del sistema internazionale e nel giro di tre anni ha cambiato la nostra esistenza, provocando uno shock che ha ridisegnato le rotte energetiche (e i costi per le famiglie e l’industria), aperto una breccia nella difesa del fianco orientale dell’Europa e rimesso la Russia al centro del Grande Gioco; provo più interesse per il fenomeno di deglobalizzazione e regionalizzazione del commercio mondiale, una sfida per la nostra manifattura, ricordo sommessamente che l’Italia è un paese trasformatore-esportatore; e se proprio devo pensare al piano interno, trovo che sia molto più importante la riforma della giustizia con il referendum della primavera del 2026, e la prossima legge di bilancio che chiuderà la legislatura e condurrà alle elezioni politiche. Da oggi non ci sono più appuntamenti elettorali, elementi di rumore locale che distraggono dalle vere partite della contemporaneità. Roberto Fico e Antonio Decaro semmai saranno la prova ulteriore del cattivo governo della sinistra, un tassa e spendi improduttivo, un festival dei sussidi a cui si associano la Toscana di Eugenio Giani e l’Emilia-Romagna di Michele De Pascale. Vanno in direzione contraria alla storia e per il centrodestra saranno un’ottima occasione per ricordare la forza del governo Meloni e le sue scelte virtuose che hanno salvato il risparmio degli italiani e mantenuto in Occidente un Paese che rischiava di scivolare tra la Cina e il Venezuela. Da oggi si volta pagina e parte la campagna elettorale nazionale, con il referendum sulla giustizia che sarà il colpo di fionda finale. Non ho mai visto nessuno traversare l’oceano con una barca che galleggia in una vasca da bagno e cerca un alito di vento con una foglia di Fico.
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