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Cronaca Milano
L'archistar Ratti ritira la firma contro la giunta di Sala
30-10-2025, 10:15
Le conseguenze della maxi inchiesta sull’urbanistica di Milano continuano a farsi sentire. Mentre si allunga l’elenco degli indagati e delle imputazioni per ognuno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta milanese sull’urbanistica, a dare un altro affondo alla Giunta di Sala è il noto architetto Carlo Ratti. Già, perché le vicende giudiziarie che hanno paralizzato la città non riguardano solo le famiglie che, a causa del blocco dei cantieri, vivono in un purgatorio senza fine con i costruttori che non hanno più certezze, ma solo timori. Le conseguenze di quanto accaduto emergono anche dalla decisione del super archistar Carlo Ratti, che ha deciso di ritirare la firma dal progetto del Campus dell’Università nell’area Expo. Una decisione che, oltre a non far fare una bella figura alla città, evidenzia come la gestione dell’urbanistica in questi anni sia stata fallimentare. A fargli fare un dietrofront sono state le variazioni imposte dai regolatori dell’urbanistica finiti sotto inchiesta, i quali avrebbero stravolto il progetto originario, ridotto il verde e modificato le facciate. «Il percorso si è inceppato», spiega il designer che dirige il Senseable City Lab al MIT di Boston ed è nella top ten mondiale tra gli studiosi di pianificazione urbana e futuro delle città. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Ratti spiega come la Commissione Paesaggio lo avesse costretto «a cambiare il disegno delle facciate e a eliminare il grande spazio verde centrale che avevamo pensato come punto di incontro per studenti e docenti». LaCommissione avrebbe chiesto infatti un modello simile «alla Bicocca: un vuoto urbano che non funziona dal punto di vista educativo». Per l’architetto, la Commissione Paesaggio è apparsa «spesso opaca e arbitraria e popolata da figure che non rappresentano il livello culturale di Milano». Ratti ha dunque sottolineato di aver ritirato la firma dal progetto del campus, raccontando che la Commissione Paesaggio, «ha imposto modifiche discutibili». Tra l’altro, la Procura, da quanto s’apprende, tra le decine di casi al vaglio, sta indagando anche sul progetto Mind nell’area ex Expo, tanto che non è escluso che il professionista più avanti possa essere ascoltato dai pm come teste.
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