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Cultura e Spettacolo
L'effetto Amazon, il boom dell’editore invisibile
Oggi 15-12-25, 12:17
Negli ultimi anni Amazon ha assunto un ruolo che somiglia sempre più a quello di un editore diffuso: non decide soltanto la distribuzione, ma plasma i percorsi di visibilità, premia titoli e autori attraverso meccanismi algoritmici e diventa spesso la porta di ingresso per chi si autopubblica. Sul piano globale il fenomeno dell’autopubblicazione è in crescita: nel 2023 sono stati registrati oltre 2,6 milioni di titoli self con ISBN, un aumento sostenuto rispetto all’anno precedente. In Italia il dato è altrettanto indicativo: nel 2024 sono state circa 26.700, pari a una quota rilevante della produzione nazionale, mentre il mercato digitale, composto da e-booke audiolibri, continua a pesare con importi che oscillano fra i 120 e i 150 milioni di euro. Su questi canali Amazon detiene una posizione dominante: circa il 60% del mercato e-book e l’80% dell’audio, soprattutto grazie a Audible. Dal punto di vista economico la piattaforma propone meccaniche chiare e immediate: gli autori Kdp (Amazon Kindle Direct Publishing, l’e-book di Amazon) possono accedere a royalty che, per gli ebook venduti in determinate fasce di prezzo, arrivano fino al 70%, e ricevono i pagamenti con una cadenza mensile, mediamente 60 giorni dopo la chiusura del mese di vendita. Queste condizioni contribuiscono all’attrattiva del self, pur introducendo una nuova responsabilità: chi pubblica da solo deve farsi carico di editing, grafica, promozione e contatto con i lettori. In questo contesto si muovono autrici romance come Vanessa Sobrero ed Elisa Crescenzi, entrambe nate come storie seriali su Wattpad e poi arrivate sia al self su Amazon sia a pubblicazioni con case editrici. Vanessa ha esordito su Wattpad e successivamente con Tra mille baci di addio per Les Flâneurs Edizioni, (pubblicava altre autrici di successo romance come Valentina Ferraro, Paola Chiozza e Bianca Ferrari) ha pubblicato in self il music romance intitolato In ogni stella nascosta e una raccolta di poesie nel 2020, e nel 2025 ha co-firmato per Heartbeat Edizioni The Face Off: sfida all’ultimo sguardo. Elisa, partita anche lei su Wattpad nel 2018, ha costruito una carriera nel romance con serie sport romance che le hanno dato visibilità - e nel 2025 ha pubblicato per Giunti Editore Il custode delle favole oltre al recente in Self: Kiss me: fino al prossimo capitolo. Le loro testimonianze convergono su alcuni punti concreti: Vanessa sottolinea il valore formativo di Wattpad e l’esperienza positiva con l’editore, mentre del self evidenzia il doppio volto: libertà creativa e margini di guadagno più alti, ma anche la necessità di investire per ottenere qualità (editor, grafica, promozione) e la difficoltà per accedere a eventi e fiere senza il supporto di una casa editrice. A raccontare in modo lucidissimo la differenza economica fra self e casa editrice è proprio Vanessa, che mette in fila i numeri: «Nell’editoria tradizionale un cartaceo viaggia in media tra l’8 e il 10% di royalty, davvero poco; mentre per l’ebook si può arrivare al 15%, in alcuni casi al 30%. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45381296]] Con Amazon, invece, la percentuale è del 70%. La piattaforma trattiene una commissione e, nel caso del cartaceo, copre una parte dei costi di stampa. In pratica Amazon fa da tramite, ma il grosso del guadagno resta all’autore». Elisa rimarca il carattere ibrido della sua carriera: il self le ha permesso di vivere di scrittura, ma la pubblicazione con un grande editore le ha dato la soddisfazione della libreria e una diversa visibilità. «La promozione oggi è più della metà del lavoro», dice: essere autrice significa oggi anche fare community management, video, collaborazione con book influencer e cura del pubblico - attività che richiedono molto tempo ed energia. Entrambe riassumono i vantaggi e i limiti in termini pratici: con il self l’autore trattiene una quota maggiore del ricavo per copia ma deve sostenere i costi di produzione; con la casa editrice il rischio economico è condiviso, c’è accesso a fiere e canali fisici, ma la percentuale di royalty è minore e il controllo creativo può essere mediato. A pesare sull’esperienza delle autrici non c’è solo la questione economica, ma anche il pregiudizio che ancora accompagna il self in Italia. Elisa lo racconta con chiarezza: «Il self qui è visto come una scelta “di ripiego”: molti pensano che se nonti pubblica una casa editrice allora non sei abbastanza brava. Ma non è così. Ci sono generi in cui il self è fortissimo, e spesso molto più competitivo della narrativa tradizionale». Il risultato, spiega, è che in alcuni settori il pregiudizio frena gli autori più giovani e sposta molti esordienti verso piccole case editrici a pagamento o verso tentativi ripetuti di ottenere un contratto “per legittimarsi”. Eppure, a livello internazionale, il quadro è profondamente diverso. Negli Stati Uniti, dove l’autopubblicazione ha superato da anni il tabù, catene librarie e store fisici ospitano sezioni dedicate ai self-published, mentre numerosi bestseller – da L’uomo di Marte di Andy Weir alla serie After nata su Wattpad – sono nati proprio fuori dall’editoria tradizionale e poi acquisiti dai grandi gruppi. «In America il self è parte dell’ecosistema editoriale, non un’anomalia», osserva Vanessa. «Lì conta la risposta dei lettori, non il percorso con cui il libro è arrivato sul mercato. Da noi, questo passo culturale deve ancora compiersi», dice Elisa. Dalle interviste emergono consigli concreti, utili per chi vuole iniziare: se l’obiettivo è la libertà creativa e la possibilità di monetizzare rapidamente, il self è una scelta sensata; se si punta a una presenza fisica in libreria e a una visibilità istituzionale, valutare una casa editrice. Investimento nell’editing professionale: anche gli autori self più performanti collaborano con editor e grafici professionisti perché la qualità è il primo fattore di fiducia. Costruire una community prima di pubblicare: newsletter, contenuti social mirati, e relazioni con lettori e blogger aumentano la probabilità che il libro venga “scoperto”. Non è scontata la scelta dei canali giusti per il proprio genere: i romance performano bene su TikTok; per altri generi può essere più efficace Instagram, Facebook o mailing list. Studiare il mercato editoriale: capire la linea di una casa editrice prima di proporre un manoscritto evita invii inutili; far leggere il testo a un editor freelance è un investimento spesso risolutivo. Oggi le rotte della pubblicazione sono molteplici: Amazon funziona come un editore diffuso, capace di trasformare click in opportunità; le case editrici continuano a fornire strumenti di crescita differente. Le storie di Vanessa e Elisa mostrano che non è più una scelta binaria: si può costruire una carriera che alterna autonomia e alleanze editoriali. Per chi comincia, il consiglio è pratico e preciso: formarsi, investire sulla qualità, e considerare la promozione come parte integrante del mestiere di scrivere.
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