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Cultura e Spettacolo
Litrpg, ostacoli da superare e penalità: il romanzo che sembra un videogioco
Oggi 18-12-25, 12:01
Carl ha un problema: gli alieni hanno sterminato il 99% dell’umanità, radendo al suolo intere città compreso il palazzo in cui viveva in affitto. Attonito, è rimasto in mezzo alla strada in boxer, con ai piedi un paio di Crocs e in braccio la gatta della sua ex fidanzata. È l’incipit di Dungeon Crawler Carl, saga-culto del LitRPG, il genere narrativo che trasforma la fine del mondo in un’avventura adrenalinica fra mostri, mappe e abilità da sbloccare. Un delirio organizzato che sta conquistando milioni di lettori nel mondo. Un genere trasversale e inclusivo, nato nei forum dei gamer e approdato all’editoria mainstream, rendendo alla perfezione la sensazione di vivere dentro un sistema imprevedibile, talvolta spietato ma sorprendentemente divertente. Il LitRPG – Literary roleplaying games – nasce in Russia nel 2013 e cresce nelle community digitali, grazie al passaparola su Reddit, lontano dalle campagne marketing ufficiali. Racconta storie lineari che funzionano esattamente come videogiochi: le trame avanzano attraverso livelli, statistiche, penalità e potenziamenti, mentre i personaggi migliorano a suon di incantesimi e frasi ad effetto. Ci sono diversi titoli di riferimento ancora inediti in Italia, ma il caso emblematico è proprio Dungeon Crawler Carl di Matt Dinniman (Mercurio Editore, pp. 530 €20, traduzione di Federico Nejrotti). La trama racconta che la Borant Corporation, conglomerato alieno dell’intrattenimento, ha trasformato la Terra in un gigantesco set televisivo per un reality show seguito da miliardi di spettatori. I superstiti vengono catapultati in un mondo verticale pieno di nemici letali e bonus da afferrare al volo. Il tono della serie è decisamente pop, oscillando fra il comico e l’irriverente, più una commedia dell’assurdo che un’ epica del destino. Carl combatte, ingurgita cibo e impara a suon di cazzotti; la gatta - resa super-intelligente da un biscotto alieno sviluppa una personalità da diva capricciosa; intanto, leggiamo notifiche, schermate di stato e abilità da equipaggiare, trasformando la pagina in un’interfaccia: il romanzo diventa meccanismo, il lettore “vede” il gioco prendere forma, e il ritmo cresce fino a somigliare a una sessione di gameplay. Il risultato è un riuscito mix adrenalinico che ricorda le intuizioni di Philip K. Dick, le atmosfere di Ready Player One, il ritmo di Hunger Games e il divertimento non-sense di Ralph Spaccatutto. È una rottura netta con il fantasy tradizionale: nessuna epica tolkieniana, niente missioni salvifiche o genealogie solenni. Qui l’eroismo è sostituito da una logica binaria essenziale: sopravvivi o muori. Un fenomeno nuovo che strizza l’occhio al gioco di ruolo più famoso, Dungeons & Dragons e alla serie epica Dragonlance, ma con uno sprint narrativo che funziona davvero. Si affacciano sulla scena i primi titoli tradotti in italiano – segnaliamo anche il catalogo della Zeppelin Books – e c’è un dato decisivo: la platea del LitRPG è considerevolmente cresciuta con gli audiolibri durante la pandemia ed è composta per metà da un pubblico femminile, ribaltando ogni luogo comune sul mondo gamer. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45459241]] Del resto, mentre indossiamo smartwatch che contano passi, calorie e pulsazioni, l’idea di un protagonista che misura la propria crescita fra incantesimi, armi da brandire, anelli magici per le dita dei piedi e mantelli dell’invisibilità, sembra una perfetta metafora del nostro presente che inneggia alla performance. Il LitRPG funziona perché ha uno spirito pop, inclusivo, capace di unire generazioni e background culturali diversi, attirando l’interesse dell’editoria e, verosimilmente, il prossimo passo sarà l’approdo nel mondo delle piattaforme, con serie TV destinate al successo. E per una volta, il fenomeno non è stato costruito a tavolino pescando ridicoli influencer dal web, ma è il frutto dell’entusiasmo genuino di una community alla ricerca di storie nuove. Soprattutto, racconta un cambio di passo e di linguaggio: se i romanzi del Novecento usavano mito, psicanalisi o sociologia per interpretare il mondo, il LitRPG ricorre a livelli, statistiche e nemici da battere. Piaccia o meno, apre ad un nuovo pubblico e rispecchia la nuova epica digitale, costruita sugli algoritmi che sanno tutti di noi, soprattutto i nostri segreti inconfessabili. Da Super Mario a Carl, dallo schermo alla pagina, la missione non cambia: uccidi il mostro, salva la principessa e dì la battuta giusta. Il pubblico ti osserva e vuole (solo) divertirsi!
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