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Macron alla frutta, la gente con i forconi
Oggi 07-09-25, 04:39
Crisi politico-istituzionale, con il quarto primo ministro bruciato in meno di due anni, crisi economica, con un debito fuori controllo, crisi sociale, con la piazza pronta a esplodere contro le misure di austerità, e crisi di popolarità, con sondaggi che danno il presidente ai minimi storici dall’inizio del suo mandato. È appena iniziato l’autunno caldo francese e le nubi si addensano sopra l’Eliseo. Lunedì, l’attuale primo ministro, il centrista François Bayrou, sarà sfiduciato sulla sua proposta di manovra finanziaria e costretto a dimettersi dopo appena nove mesi a Matignon. È l’ennesima scommessa fallita dal presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, che puntava sul vecchio saggio per galleggiare fino alla fine del secondo quinquennio, e si ritrova invece a dover cercare un nuovo profilo di sintesi, di larghe intese, in un Paese che a differenza dell’Italia non ha una cultura del compromesso. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43964424]] I socialisti sono convinti che sia giunto il loro momento dopo un premier gollista, Michel Barnier, e uno centrista, François Bayrou, e reclamano non solo il primo ministro ma di essere alla guida di un governo di sinistra, con ecologisti e comunisti. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43964989]] In più, difendono una manovra finanziaria che prevede la metà dei tagli proposti dai macroniani (21,7 miliardi di euro di risparmi contro 44), invocano l’abrogazione della riforma delle pensioni che ha alzato l’età pensionabile a 64 anni, ma anche una supergabella annuale del 2% sui patrimoni superiori ai 100 milioni di euro: un piano che sarebbe catastrofico per l’economia francese e farebbe fuggire gli investitori. «Voglio essere chiaro: in qualsiasi forma si presenti, il ritorno della patrimoniale sarebbe devastante per la nostra economia», ha dichiarato Patrick Martin, presidente del Medef, la Confindustria francese. Secondo le informazioni di Politico, Macron vorrebbe nominare un nuovo premier entro il 18 settembre, giorno in cui i principali sindacati francesi hanno organizzato proteste in tutto il Paese contro le misure d’austerità. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:43967047]] L’idea è quella di inviare un primo ministro a trattare con le organizzazioni sindacali, utilizzandolo come parafulmine contro la rabbia sociale. Prima del 18, un’altra data inquieta Macron: il 10 settembre, quando “Bloquons Tout”, movimento nato sui social e con caratteristiche simili a quelle dei gilet gialli, si riverserà nelle strade per bloccare il Paese. In una nota, il ministero dell’Interno ha evocato il rischio di blocco delle infrastrutture strategiche.
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