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Manovra, Capobianco (Conflavoro): “Bene il Governo, premiare i rinnovi va nella giusta direzione”
Oggi 04-11-25, 15:15
Sono in corso le audizioni di imprese e lavoratori sulla Legge di Bilancio 2026. Tra le misure in esame, l’introduzione della detassazione dei rinnovi contrattuali dal 2026 ha suscitato diverse reazioni nel mondo delle imprese. Ne parliamo con Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, Associazione che rappresenta 90mila piccole e medie imprese. Confcommercio parla di misura iniqua. È davvero così? “Altro che disparità, finalmente si premiano i rinnovi veri e si punisce chi tiene i lavoratori in attesa per anni. La previsione dei nuovi rinnovi contrattuali dal 2026 è un incentivo al dialogo e alla responsabilità a tutela di milioni di lavoratori del commercio e del terziario che per anni sono rimasti senza aumenti perché i contratti non venivano rinnovati. Il CCNL Confcommercio del terziario, ad esempio, è rimasto scaduto per oltre tre anni, dal 31 dicembre 2019 fino al 1° aprile 2023. Tre anni e tre mesi di silenzio, durante i quali il potere d’acquisto dei lavoratori si è eroso mese dopo mese”. Quale direzione propone Conflavoro per migliorare la misura? “Serve un passo in più, già nella fase mandativa. Noi abbiamo presentato una proposta chiara: certificare la qualità dei contratti collettivi, in modo da distinguere quelli veri da quelli pirata. È l’articolo 4 del nostro progetto di legge del 2023. Significa che solo i CCNL coerenti con i contratti più applicati – quelli rilevati e certificati dal CNEL con un lavoro serio e trasparente – potranno beneficiare degli sgravi. È il modo più efficace per combattere il dumping contrattuale e per assicurare che le agevolazioni vadano a chi rispetta davvero i lavoratori, non a chi usa i contratti come strumento di concorrenza sleale”. Quindi la vostra proposta è di supporto al Governo? “La misura sulla detassazione è un punto di partenza importante, ma va affiancata da una riforma strutturale della rappresentanza. Se vogliamo dare forza ai rinnovi, dobbiamo smettere di premiare solo chi ha storia e iniziare a premiare chi lavora bene. Le imprese e i lavoratori chiedono risposte come: salari giusti, tempi rapidi, regole chiare. Ringraziamo il Governo per aver aperto la strada. Ora tocca a noi, parti sociali, dimostrare che la contrattazione può essere moderna, meritocratica e trasparente”.
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