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Cultura e Spettacolo
Mauro Di Francesco morto, gli ultimi difficili anni e lo sfogo amaro: "Sciacquatevi la bocca"
25-10-2025, 12:41
Era il "Maurino", amatissimo protagonista di tante commedie anni Ottanta. Mauro Di Francesco è stato un'icona del cinema italiano, accanto a superstar come Diego Abatantuono. Massimo Boldi, Jerry Calà. Con loro ha diviso giovinezza, set cinematografici e televisivi, serate pazze sul palco del Derby Club (e fuori), gli spalti di San Siro per vedere il Milan. Risate e qualche eccesso. L'attore è morto oggi a 4 anni, e per molti se ne va solo uno dei tanti volti dei "filmetti" leggeri. Ma era molto, molto di più. Nato a Milano nel 1951, Di Francesco era diventato popolare grazie a film cult come Sapore di Mare, I Ragazzi della 3ª Ce Vado a vivere da solo, ma soprattutto era entrato nell'immaginario collettivo. Il giovane con pochi soldi, tante idee e trovate e ancora più sogni e aspirazioni, spesso destinate a naufragare comicamente. Pochi sanno però che è stato un bimbo prodigio: l'esordio a 5 anni a fianco di Cino Tortorella, il Mago Zurlì. A 15 anni l'ingresso nella compagnia del maestro Giorgio Strehler, un record di cui andava fierissimo:"Sono stato il più giovane allievo di Strehler, nel Gioco dei potenti mi faceva fare il principe di Galles. Tanta gente pensa che ho fatto solo 'filmetti',prima di parlare sciacquatevi la bocca e informatevi", ripeteva. Era cresciuto artisticamente accanto ad altre due leggende dell'umorismo milanese, Enzo Jannacci e Beppe Viola. E già questo, in fondo, basterebbe ad attestarne lo status. L'ultimo film risale al 2017, Odissea nell'ospizio, firmato da Calà.Per lui sono stati anni difficili, gli ultimi, lontani dalla ribalta. Qualche anni fa, intervistato dal Fatto quotidiano, ricordava il suo passato con un misto di amarezza e dolcezza: "Mai una pera, qualche canna, la cocaina l' ho provata una sola volta e poi ho lasciato perdere: sono rimasto sveglio tre giorni, e in quel periodo dormivo da mia nonna". Ha vissuto in tutto e per tutto il decennio dorato degli anni 80 italiani e i suoi eccessi. "Situazioni assurde, tavoli pieni, vassoi d' argento stracolmi. A volte sembrava di vedere un film in stile Scarface". Ha avuto problemi di alcol, ha subito un trapianto di fegato: "Nel mio caso non è un problema di quantità, i miei epatologi-trapiantisti hanno detto che ero proprio predisposto".
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