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Mediterranea, via al processo: Casarini rischia grosso
Ieri 21-10-25, 13:17
Al via a Ragusa il processo contro la ong Mediterranea Saving Humans. Su richiesta della Procura sono stati rinviati a giudizio sei attivisti. L'accusa? "Favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina". Tutto ha avuto inizio il 5 agosto 2020, quandoil cargo danese Maersk Etienne mettein salvo una trentina di migranti alla deriva a bordo di una piccola imbarcazione. Poi la rotta verso Malta che nega lo sbarco. La Maersk Etienne attende in rada l'autorizzazione allo sbarco.Il 10 settembre 2020 viene annunciato il ritorno in mare della nave MareJonio cheviene contattata dal comandante della Maersk Etienne che chiede supporto per emergenze mediche a bordo. La nave MareJoniosi dirige verso Malta per raggiungere il mercantile che a quel punto è fermo da 38 giorni. Il personale della MareJonioeffettua un controllo medico sui migranti salvati dalla nave commerciale e decide per il trasbordo delle 27 persone - due verranno poi evacuate con una procedura di urgenza medica (medevac) - che trasferirà a Pozzallo con una operazione che si compie e si conclude tra l'11 e il 12 settembre del 2020. L'1 marzo del 2021 esplode l'inchiesta. "Le indagini fin qui svolte - fa sapere la Procura di Ragusa -, corroborate da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali, hanno permesso di far emergere che il trasbordo dei migranti effettuato dall'equipaggio della MareJonio(senza nessun preventivo raccordo con le Autorità maltesi, competenti per l'evento Sar, o con quelle italiane e apparentemente giustificato da una situazione emergenziale di natura sanitaria, 'documentata' da un report medico stilato dal team di soccorritori imbarcatosi illegittimamente a bordo del rimorchiatore) è stato effettuato solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi, accordo in virtù del quale la societàarmatrice della motonave MareJonioha percepito un'ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso". Si tratta di una fattura per "servizi resi in acque internazionali", pagata dalla Maersk alla Idra Shipping, per un corrispettivo di 125mila euro. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44571530]] L'ipotesi di reato contestata a 7 persone oltre alla società armatrice della nave, la triestina Idra Social Shipping è il favoreggiamento della immigrazione clandestina aggravato, per trarne un profitto. Gli indagati sono Pietro Marrone, comandante della MareJonio, Alessandro Metz, legale rappresentante della Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia vice presidente del Cda della Idra e capo spedizione; Luca Casarini dipendente della società(ma che gli inquirenti ritengono esserne amministratore di fatto), e i tre componenti di equipaggio Agnese Colpani, medico; Fabrizio Gatti, soccorritore e Geogios Apostolopoulos tecnico a bordo (la cui posizione per difficoltàa notificare gli atti, viene stralciata). A Marrone, Caccia, Casarini e Metz vengono contestate anche irregolaritàin merito alle norme del Codice della navigazione.
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