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Migranti regolari, più controlli ai permessi di soggiorno
Oggi 06-09-25, 00:53
Nuove regole per i migranti. Sono fissate per garantire quelli regolari mentre il governo intensifica la lotta agli irregolari. Più controlli, dunque, su permessi di lavoro ed altro ancora. Così il decreto legge approvato ieri a Palazzo Chigi.Rigore e umanità per chi intende seguire la nostra legislazione. Comprese maggiori verifiche sulle dichiarazioni all’ingresso in Italia. Il provvedimento è composto da 12 articoli e introduce «disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio».L’obiettivo del governo Meloni riguarda in primo luogo gli interventi sugli ingressi regolari per snellire e velocizzare le procedure amministrative, introducendo nel contempo meccanismi di controllo e verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni fornite dai datori di la voro. Si punta anche a risolvere una questione sociale, legata all’assistenza familiare. Tra le novità va registrata anche una liberalizzazione degli ingressi per il lavoro extra Ue nel settore. In pratica badanti e assistenti per le persone con disabilità gravi e anziani non autosufficienti potranno entrare nel nostro Paese senza limiti numerici, al di fuori delle quote annuali. Il che è una soluzione rispetto a quanto occorreva “lottare” contro la burocrazia. Ci potrà essere anche un sostegno economico, determinato dalla norma prevista per i cittadini stranieri titolari del permesso di soggiorno rilasciato per motivi di protezione sociale: essi potranno beneficiare dell’assegno di inclusione. Il decreto punta poi a stabilire che in attesa del rinnovo o della conversione del permesso di soggiorno- anche se sono trascorsi più di 60 giorni dal termine previsto perla risposta- il cittadino straniero potrà legittimamente soggiornare nel territorio italiano e svolgere «temporaneamente attività lavorativa». Un’altra nuova regola tra quelle approvate interviene sugli stranieri ammessi ai programmi di volontariato. In particolare potranno entrare in Italia entro un numero massimo triennale di posti, deciso dal ministero del lavoro con altri dicasteri e sentito il Consiglio nazionale del Terzo settore. Modifiche pure alla disciplina sul nulla osta. I datori di lavoro, per le richiesta relative al lavoro subordinato (anche a carattere stagionale), dovranno procedere alla «precompilazione dei moduli di domanda, tramite il portale informatico messo a disposizione dal ministero dell’Interno». Contestualmente all’accesso alla precompilazione «le amministrazioni effettuano i controlli di veridicità sulle dichiarazioni fornite dagli utenti». È l’unica maniera per evitare abusi. La norma, oltre a digitalizzare le procedure per l’ingresso, fissa anche dei limiti. In particolare, i datori di lavoro potranno presentare come utenti privati fino a un massimo di tre richieste di nulla osta al lavoro subordinato per ciascun decreto flussi. Un'altra misura attesa nel provvedimento stabilisce che il nulla osta per il ricongiungimento familiare di cittadini stranieri regolarmente presenti nel territorio nazionale sarà rilasciato entro 150 giorni dalla richiesta. Di fatto verranno allungati i tempi attuali, che passano così da 3 a 5 mesi. Il decreto proroga il tavolo nazionale che coordina la lotta al caporalato e stabilisce che gli enti religiosi potranno partecipare alle attività dell’organismo. Prevista poi una norma sul fondo per il contrasto del lavoro nero: potranno accedere ai finanziamenti non solo le agenzie per il lavoro, ma anche gli enti accreditati dalle Regioni per i servizi per l’impiego.
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