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Omicidio Cerciello, il calvario del carabiniere ucciso. Cassazione: Appello ter per ridurre la pena a Hjorth
Ieri 12-03-25, 21:44
Non trova pace la vicenda dell'omicidio Cerciello che tornerà, per la terza volta, al secondo grado di giudizio. Ma solo per il ricalcolo della pena. Un nuovo processo, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, è stato disposto dalla Cassazione, per ricalcolare la pena a cui era stato condannato Gabriel Natale Hjorth, il cittadino americano imputato per aver ucciso a coltellate, a luglio del 2019 nel quartiere Prati, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega impegnato, con un commilitone, in un'operazione di polizia. I giudici della quinta sezione penale di piazza Cavour, nel confermare la penale responsabilità di Hojrth, condannato a 11 anni e 4 mesi, hanno stabilito di annullare 'la sentenza impugnata, agli effetti penali, limitatamente al trattamento sanzionatorio dell'imputato ricorrente, dichiarando la definitività della parte della sentenza riguardante la relativa responsabilità'. Scrive in una nota la Cassazione: "In accoglimento del ricorso delle parti civili la Corte di Cassazione ha, altresì, annullato la menzionata sentenza, agli effetti civili, nei confronti di entrambi gli imputati ed ha, infine, dichiarato inammissibile il ricorso del Procuratore generale". Quest'ultimo, durante la sua requisitoria aveva sollecitato un altro processo d'Assise d'Appello, per la rimodulazione della condanna per riconoscere le aggravanti che erano cadute nei due gradi di giudizio. Intanto, Gabriel Natale Hjorth, condannato per concorso anomalo in omicidio, si trova agli arresti domiciliari a casa della nonna a Fregene sul litorale nord della Capitale. L'altro connazionale, Finnegan Lee Elder, considerato l'esecutore materiale dell'atroce delitto, accusato di omicidio volontario, è detenuto nel carcere di Opera per scontare la pena definitiva di 15 anni e 2 mesi. Nel dispositivo provvisorio di sentenza i magistrati hanno accolto il ricorso delle parti civili soltanto sugli aspetti civili per il risarcimento alle parti. Soddisfatti per l'esito del giudizio, gli avvocati difensori dell'imputato, Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, che nella loro arringa hanno sostenuto la tesi difensiva che non sussisterebbe neanche il concorso in omicidio, per la "non sussistenza del concorso di Natale Hjorth nella condotta omicidiaria". L'istanza della difesa è stata accolta.
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