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Palazzo Chigi: "Nessuna indagine sul governo dalla Cpi". E il Pd fa una figuraccia: un minuto dopo...
Ieri 06-02-25, 17:38
Non esiste ad oggi nessun procedimento aperto contro l'Italia dalla Corte penale internazionale. Lo riferiscono fonti del governo italiano contattate dall'Ansa sulla vicenda Almasri. Il procuratore della Cpi, spiegano le stesse fonti, non ha ufficialmente inviato la denuncia del cittadino sudanese né al registrar né ai giudici. Il rifugiato sudanese, viene spiegato ancora, ha inviato una mail all'indirizzo mail dedicato dell'ufficio del procuratore. Le comunicazioni sono moltissime, ognuna viene vagliata e solo se ritenuta fondata può originare un procedimento, che richiede mesi. Il tutto viene di solito tenuto riservato, salvo che lo stesso denunciante non lo riveli al pubblico, cosa che pare essere avvenuta in questo caso. La smentita categorica di fonti di Chigi arriva dopo quella della Cpi, come riportato dal Corriere. Ma ecco che il Pd, quasi in una trance isterica, non molla la presa nemmeno davanti all'evidenza. E così, udite, udite, arriva anche la nota ufficiale del dem Matteo Orfini che parla di "indagine della Cpi": "La notizia dell'apertura di un fascicolo sull'operato del governo italiano da parte della Corte Penale Internazionale era inevitabile. Ieri in aula, il ministro Nordio ha di fatto presentato una difesa d'ufficio di un torturatore, attaccando invece chi cercava di arrestarlo e fare la cosa giusta. È evidente che la Corte Penale abbia motivo di sollevare obiezioni, soprattutto alla luce delle dichiarazioni dello stesso ministro della Giustizia, che ha ammesso di non aver rispettato la legge. Quest'ultima prevede infatti un automatismo nella procedura: non spettava e non spetta a lui eccepire sugli atti della Corte Penale internazionale. La legge non lo prevede". E ancora: "Serve responsabilità, il governo dovrebbe cambiare linea, ma purtroppo già sappiamo che non lo farà e proseguirà ad attaccare i giudici, in Italia e all'estero, nel tentativo di distrarre l'opinione pubblica dalla gravità di questa vicenda, sempre più opaca e poco trasparente. L'informativa di ieri non è stata affatto esaustiva, il governo si è presentato con ricostruzioni contraddittorie. Riteniamo che non vi siano più scuse per la Presidente del Consiglio per disertare il Parlamento. Giorgia Meloni ha il dovere di presentarsi in aula per chiarire la posizione del governo". Insomma, avvisate Orfini che l'indagine di cui parla è stata smentita da più parti...
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