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Paragon e il caso-spioni sono un boomerang per la sinistra
09-02-2025, 09:58
Nel governo non si respira quell'atmosfera di paura e accerchiamento in cui spera l'opposizione. C'è la convinzione che chi vuole trasformare la vicenda del software-spia Graphite nel grande «scandalo di Stato» (Angelo Bonelli dixit) che travolge l'esecutivo e i vertici dei servizi segreti, abbia sbagliato di molto i calcoli. Intanto perché non è affatto detto che a mettere sotto controllo le comunicazioni di Luca Casarini, capo della ong Mediterranea, di Francesco Cancellato, direttore della testata Fanpage, e altri, siano stati gli 007. «Forse basterebbe pensare a chi, oltre ai servizi, può utilizzare quegli strumenti», avverte Guido Crosetto, con chiaro riferimento alle procure. E poi perché - e di questo a palazzo Chigi c'è certezza - le responsabilità non ricadrebbero sull'attuale gestione dell'intelligence. Se a fare quell'operazione fossero stati ambienti dei servizi, avrebbero agito all'insaputa della presidenza del consiglio e all'epoca dell'assetto precedente, che il governo Meloni aveva trovato ed era stato disegnato dai governi passati. (...) Clicca qui, registrati gratuitamente a www.liberoquotidiano.it e leggi l'articolo di Fausto Carioti
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