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Estero
Più si aiutano i palestinesi e più loro diventano nazisti
Oggi 25-10-25, 02:43
Se non la trovate in libreria oppure online, qualche copia del Mein Kampf di Adolf Hitler è ancora disponibile, benché in lingua araba, presso gli enti di beneficenza palestinesi. L’hanno scovata i militari israeliani durante una perquisizione presso la sede della Islamic Charity Association, a Hebron, in Cisgiordania. Quale concetto di carità avessero sviluppato i dirigenti dell’organizzazione, può essere desunto dalla loro affiliazione a Hamas, per cui raccoglievano fondi allo scopo di uccidere ebrei. In cima ai loro pensieri rimane comunque sempre lo sterminio di massa compiuto durante il III Reich tedesco, impresa per cui l’allora gran muftì di Gerusalemme, Amin Al-Husseini fece da consulente del Führer. Quando si prendono in esame le le altre forme di solidarietà ai palestinesi peraltro si scopre che, su 546 presidi e vicepresidi nelle strutture educative dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), almeno 80 (il 15%) sono «membri di organizzazioni terroristiche». Quanto ai programmi didattici, è noto da anni, soprattutto dalle analisi del sito Memri.org che i libri di testo utilizzati sono opere di lurida propaganda antisemita e agli alunni si insegnava a calpestare la bandiera con la Stella di David in classe e a odiare i sionisti. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44673487]] In una risposta alla Corte internazionale di giustizia, che mercoledì ha invitato lo Stato ebraico a collaborare con l’Unrwa per «accettare e facilitare i programmi di aiuto forniti dalle Nazioni Unite e dalle sue entità», il governo israeliano ha diffuso cifre e dati. E perché mai dovrebbe farlo, visto che dopo il massacro del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas e altri gruppi islamisti palestinesi, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto indagini sull'agenzia Onu, scoprendo «ampie prove che rivelano la profondità e l’estensione dell’infiltrazione di Hamas nell'Unrwa» nella Striscia di Gaza, oltre allo «sforzo sistematico e a lungo termine di Hamas per sfruttare l'infrastruttura, la forza lavoro e l'impronta operativa dell'Agenzia per scopi terroristici». Al Palazzo di Vetro, non ne tengono conto. Anzi, «da quando questo scandalo è emerso pubblicamente nel gennaio 2024, la leadership dell’Onu ha scelto di respingere le affermazioni di Israele secondo cui Hamas si sarebbe infiltrato e avrebbe abusato sistematicamente dell’Unrwa senza nemmeno avviare un'indagine al riguardo», si legge sul sito del governo di Gerusalemme. Come risultati principali delle indagini delle Idf, il governo israeliano ribadisce anche che «tra i 12.521 dipendenti dell’Unrwa a Gaza, almeno 1.462 (il 12%) sono membri di Hamas o di altre organizzazioni terroristiche designate». Senza considerare che «dipendenti dell'Unrwa hanno partecipato attivamente agli attacchi del 7 ottobre contro Israele». E, prima, «Hamas ha scavato tunnel terroristici intenzionalmente sotto le scuole dell'Unrwa». [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44674891]] La base operativa dei jihadisti palestinesi in pratica coincideva con la sede dell’agenzia Onu, che forniva perfino l’elettricità al loro «centro di comando dell’intelligence centrale sotto la sede dell’Unrwa a Gaza», spiega la nota di contro-informazione israeliana. E Hamas si è anche fatta scudo delle organizzazioni internazionali, poiché «ha regolarmente lanciato razzi da aree adiacenti alle istituzioni delle Nazioni Unite, in particolare dalle vicinanze delle scuole dell’Unrwa». Così, le ha fatte diventare un bersaglio.
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