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Estero
Psicosi droni in Europa, Copenaghen si blinda
Oggi 29-09-25, 08:00
La Danimarca questa settimana vieterà tutti i voli di droni civili sul suo territorio, per garantire la sicurezza del vertice europeo che mercoledì e giovedì riunirà i capi di Stato e di governo a Copenaghen. Lo ha annunciato ieri in un comunicato il ministero dei Trasporti danese, Thomas Danielsen. «La Danimarca ospiterà i leader europei la prossima settimana e presteremo particolare attenzione alla sicurezza. Di conseguenza, da lunedì a venerdì, chiuderemo lo spazio aereo danese a tutti i voli di droni civili», ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture di Copenaghen. «In questo modo eliminiamo il rischio che i velivoli nemici possano essere confusi con quelli legali e viceversa», ha aggiunto Danielsen. Qualsiasi violazione di questo divieto sarà punibile con una multa o una pena detentiva fino a due anni, ha precisato il ministro. Per garantire che il vertice europeo di mercoledì e giovedì possa svolgersi senza problemi, la Danimarca ha inoltre accettato l’offerta svedese di tecnologia anti-drone. Sabato la polizia danese ha dichiarato di aver ricevuto più di 500 segnalazioni di voli di velivoli senza pilota da parte dei cittadini danesi, la maggior parte delle quali sono state scartate perché ritenute irrilevanti. I sorvoli non identificati negli spazi aerei danese e norvegese dal 22 settembre hanno portato alla chiusura di diversi aeroporti. LE VIOLAZIONI La Danimarca, fin dall’inizio, ha suggerito che la Russia potrebbe essere coinvolta negli sconfinamenti. «Non posso escludere in alcun modo che si tratti della Russia», ha commentato la premier danese Mette Frederiksen. «Abbiamo visto droni volare sopra la Polonia, anche se non avrebbero dovuto esserci. Abbiamo assistito ad attività in Romania. Abbiamo assistito a violazioni dello spazio aereo estone. Abbiamo assistito ad attacchi hacker contro aeroporti europei nel fine settimana. Ora, ci sono stati droni in Danimarca e, a quanto pare, anche in Norvegia», ha aggiunto Frederiksen. Nella notte fra venerdì e sabato in Danimarca sono stati avvistati diversi droni non identificati, dopo quelli segnalati nei giorni scorsi sugli aeroporti di Copenhagen e Aalborg. Gli aeromobili a pilotaggio remoto hanno sorvolato diverse basi delle forze armate danesi, come riferito da fonte militari, tra cui quella di Karup, la più importante del Paese. Anche nella notte tra sabato e domenica, secondo quanto riportato dal sito della Difesa danese, ne «sono stati avvistati in diverse zone militari». La Norvegia sta indagando da sabato su «possibili avvistamenti» nei pressi della sua più grande base militare, Orland, dove sono parcheggiati i suoi aerei da combattimento F-35. La Germania potrebbe autorizzare il proprio esercito ad abbattere i droni dopo averne individuato uno “sciame” non identificato sopra lo Schleswig-Holstein, Land confinante con la Danimarca. Sabato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scritto su X che «l’Italia potrebbe essere il prossimo obiettivo: abbiamo visto 92 droni che volavano verso la Polonia, li abbiamo abbattuti quasi tutti su territorio ucraino. 19, però, hanno raggiunto lo spazio aereo polacco. L’Italia potrebbe essere la prossima». «INSINUAZIONI DI KIEV» Immediata la risposta di Roma. «Mi auguro che questo non accada», ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che si è sentito al telefono con la premier Meloni: «Non credo che Putin voglia scatenare la Terza guerra mondiale e non credo che l’Italia sia un obiettivo militare». Tajani ha assicurato inoltre che la difesa aerea italiana «è in grado di verificare cosa accade e di abbattere droni con intenzioni minacciose». Mosca, giovedì, ha respinto «con fermezza» qualsiasi insinuazione sul proprio coinvolgimento negli incidenti avvenuti nello spazio aereo danese. Intanto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato di aver concordato con il segretario di Stato americano Marco Rubio un terzo round di colloqui in autunno per la risoluzione del conflitto in Ucraina. Dopo l’incontro fra i due il 25 settembre a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il Dipartimento di Stato americano ha affermato che Rubio ha ribadito l’appello del presidente Donald Trump «affinché cessino le uccisioni e che Mosca adotti misure significative per una risoluzione duratura della guerra tra Russia e Ucraina». Lavrov ha detto che il prossimo incontro con Rubio ha lo scopo di eliminare quelli che lui stesso ha definito «elementi irritanti» nelle relazioni tra Mosca e Washington.
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