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Politica
Ranucci in piazza smonta Conte: "Mi ha chiamato Meloni, democrazia non a rischio"
Ieri 21-10-25, 20:09
Alla fine parla Sigfrido Ranucci, rovinando "la festa" a Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Il leader del Movimento 5 Stelle organizza a piazza Santi Apostoli a Roma una grande manifestazione di solidarietà per il giornalista di Report colpito da un attentato la scorsa settimana. Accorre la segretaria del Pd e altri esponenti dell'opposizione, perché l'obiettivo è chiaro: "Difendere la libertà di stampa" colpendo il governo. Peccato per loro che in piazza ci siano anche esponenti di Fratelli d'Italia e di Forza Italia. E che lo stesso Ranucci, intervenuto in chiusura, getti acqua sul fuoco della polemica politica fino a quel momento imbastita dall'ex premier e dalla sua sodale. "Non credo che la democrazia in Italia sia a rischio". premette Ranucci contestando però "una crescente difficoltànel fare libera informazione. E' un problema non solo italiano, ma generale". E ancora: "Mi fa piacere vedere in piazza, insieme al campo largo, anche una delegazione di Fratelli d'Italia. E' un bel segnale", per poi sottolineare: "Ho ricevuto la solidarietà da parte del governo, la premier Giorgia Meloni mi ha chiamato". E tanti saluti ai guardiani della libertà giallorossi. Conte non sembra averla presa bene:"Io credo che la politica non possa limitarsi a qualche gesto formale, a un gesto di circostanza, la politica deve essere conseguente, con atti concreti, quindi chiedo a Fratelli d'Italia di ritirare le querele, le sorelle Meloni diano le indicazioni per farlo, nei confronti di Ranucci e di tutti i giornalisti, con la schiena dritta, che fanno il loro dovere. E sblocchino la commissione di Vigilanza Rai, è un anno che è bloccata perché le forze di maggioranza mettono sotto ricatto quelle di opposizione per la presidenza", scandisce il leader pentastellato a margine della manifestazione rispondendo a chi gli fa notare la presenza degli onorevoli Malan, Bignami, Donzelli e Montaruli di FdI. Non solo. Mentre Conte protesta, Ranucci lo smonta di nuovo: "Ho ricevuto decine di querele temerarie, ne sono arrivate altre due anche oggi. Nessuna èstata ritirata. Credo che i giornalisti debbano essere messi nelle condizioni di resistere alle pressioni che siano economiche, politiche o criminali perché spesso coincidono nella stessa figura dell'editore locale. Serve garantire equo compenso e tutele reali. Credo che la difficoltàdi accettare le inchieste derivi anche dal fatto che la destra èmeno abituata a governare e quindi guarda con sospetto alle critiche. Io ho ricevuto denunce e querele da mezzo governo, da esponenti di Fratelli d'Italia, da La Russa, Urso e Gasparri, ma alcune di queste sono state ritirate: èun bel segnale per la democrazia". "Nel momento in cui c'èun appello da parte di un partito lo abbiamo raccolto in maniera sincera, privo di connotazione polemiste o partitiche riteniamo che tutti possano portare una testimonianza", spiega a sua volta il capogruppo dei deputati FdI Galezzo Bignami, in piazza. Ritirare querele a Travaglio? "Sono due cose diverse, un conto èl'esercizio di un diritto di difesa, che èun cardine del nostro stato di diritto, una cosa èessere attaccati.Noi vogliamo credere nell'appello sincero che ha fatto Conte perchécrediamo nella libertàdi stampa, che non èa rischio, ma non bisogna darla per scontata".
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