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Sinner, "io mai come Alcaraz. Devo perdere qualche partita"
Oggi 08-09-25, 09:38
"Come si cambia, per tornare a vincere". Jannik Sinner lo ha spiegato subito dopo essere stato sconfitto (di più, travolto) da Carlos Alcaraz nella finale degli Us Open. Forse non è stata una semplice serata storta, ma la certificazione che di fronte al livello sublime del tennis dello spagnolo, che da lunedì sarà di nuovo numero 1 al mondo (scettro strappato a Jannik dopo 65 settimane) occorrerà qualcosa di nuovo. Parafrasando Fiorella Mannoia, insomma, servirà trovare un modo per non "morire" da eterno secondo. Il tennis moderno è basato su piccoli dettagli. Il servizio è uno di questi e domenica sera all'Arthur Ashe Stadium quello di Alcaraz è stato una bomba, incisivo e decisivo, mentre quello di Sinner ha lasciato desiderare. Anche con questo particolare (certo, insieme alla varietà di colpi del 22enne di Murcia, nota, e alla sua superiorità psico-fisica) si spiega l'inatteso enorme divario tra i due nella finalissima di Flushing Meadows. Nessuno però come Sinner è bravo a "resettare" e imparare dalle sconfitte. Non è un caso che la sua era da dominatore sia iniziata proprio da un doloroso ko contro Nole Djokovic alle Atp Finals di Torino a fine 2023. Da lì in poi. è cominciata un'altra storia. E così forse sarà da oggi, con l'inseguimento a Carlitos. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44018501]] "Quello che avevo fatto bene a Londra lo ha fatto lui oggi",inizia così la lucida, spietata analisi della sconfitta da parte di Sinner, che fa riferimento al suo trionfo a Wimbledon, poche settimane fa. "Soprattutto al servizio è stato molto bravo, ha gestito le situazionimeglio di quanto abbia fatto io. Ha giocato meglio di me, io sono comunque orgoglioso di quello che ho fatto.Oggi ero molto prevedibile in campo e dobbiamo lavorare ed essere preparati. Non ho giocato volée non ho fatto serve and volley a volte devo uscire dalla confort zone, provare qualcosa di più, di diverso. Sono stato molto prevedibile". [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44020939]] Esattamente quello che gli contestano i più feroci detrattori sui social, dove in tanti (anche italiani) hanno gioito per la sconfitta ed acclamato Alcaraz come "il salvatore del tennis". Una frase ricorrente a ogmi ko dell'altoatesino, e irriguardosa. "Ora starà a me decidere se apportare cambiamenti o meno. Sicuramente ci lavoreremo. Sto cercando di essere più preparato per la prossima partita che giocherò contro di lui". Accadrà molto spesso, e molto probabilmente in finale di altri tornei. E i precedenti tra i due parlano chiaro: su 15 incontri Carlos ne ha vinti il 66%, 10 a 5. E 7 a 2 sul cemento. "Credo che dipenda da come si arrivi a giocare contro Carlos. Una cosa è quando le partite precedenti sono comode ma fai sempre le stesse cose, come ho fatto io. Per esempio, durante questo torneo non ho fatto un solo serve&volley, non ho usato molte palle corte, e poi arrivi a giocare contro Carlos e devi uscire dalla tua zona di comfort - ha proseguito Sinner -.Quindi punterò magari anche a perdere qualche partita d’ora in poi, ma cercando di apportare alcuni cambiamenti, cercando di essere un po’ più imprevedibile come giocatore perché penso che sia quello che devo fare per cercare di diventare un tennista migliore". Nessuna scusa o alibi, dunque. "Fisicamente stavo abbastanza bene, non ho perso per questo. Il ritardo? Neanche quello è stato un problema. Ci hanno avvisato molto prima e quindi non ci siamo dovuti scaldare due volte.La stagione resta comunque eccezionale, due Slam vinti (Australian Open e Wimbledon, ndr) e due finali (Australian Open, vinti, e Roland Garros persacontro lo spagnolo, ndr)sono comunque un grande risultato. Ogni match con Carlos è diverso, lui è diverso da tutti gli altri, non ha punti deboli.La superficie oggi non era un tema. Sono un buon giocatore ma posso diventare ancora più forte, sono piccole cose ma possono fare grande differenza. C’era da accettare e andare avanti. Piccole cose che avrei potuto fare e che non ho fatto. Lui invece è stato bravo a variare tantissimo: non sarò mai come lui ma devo spingermi in una zona nel quale non mi sentono mio agio. Lo abbiamo fatto, adesso c’è un altro mattoncino da fare. Quando servi sotto il 50% di prima hai sempre pressione, io in risposta ho fatto troppo poco. Le giornate quando non sei al 100% succedono. Lui ha fatto una partita ottima".
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