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Spremuta d'arancia? Solo Stanley Kubrick comprese l'essenza del frutto
Oggi 07-11-25, 11:34
Fagocito grassi saturi e godo; inspiro microparticelle cancerogene senza soluzione di continuità; la razione di alcol giornaliera eccede ogni linea guida; fumo; dormo 5 ore a notte; ne passo una decina al dì seduto di fronte allo schermo e mi accartoccio; corro per tenere un contegno col solo risultato di avere a 40 anni ginocchia da “Anni Azzurri”. Ma al mattino bevo una spremuta d’arancia e tutto passa in cavalleria (dicono). La spremuta: il piccolo miracolo quotidiano più grande di tutti. Fateci caso: pare prodigio quale la piscina di “Cocoon”. Iconograficamente - vedi le pubblicità - è tutto un etereo sovraesporre, chiarori paradisiaci. Eppoi dottori e nutrizionisti, tra tv e articolesse, come fosse un tarlo ci ricordano che la spremuta d’agrumi è: potente antiossidante; sistema immunitario granitico; i flavonoidi combattono l’invecchiamento cellulare; equilibrio metabolico (più magri, forti, belli). Della vitamina C non ne sto neppure a parlare. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44602742]] Tant’è, un excursus tecnico: restringendo il campo alla sola arancia, in barba alla vulgata prediligo le bionde - la Navellina -, più dolci rispetto alle polpa rossa (Tarocco, Moro). Sempre da un punto di vista tecnico l’arancia costa (e sovente ai confini delle stagionalità è una fetecchia). Facciamo 4 euro al kg per una buona qualità, facciamo che con 5 arance escono due bicchieri di spremuta, facciamo 7 giorni su 7, fanno spannometricamente 14 euro a settimana e 55 al mese (più di Dazn). Cifre che mi spingono a diluire il nettare col più economico pompelmo (meno di 1 euro al kg e tanto succo in più). Se volete rovinarvi spremete anche un paio di mandarini: il mix dei tre agrumi regala i sapori migliori. La spremuta è ritualità. Ednella ritualità si nascondono le insidie. Spreme il primo ad alzarsi e si espone ai rischi derivanti dal clangore metallico del motore: capita che qualcuno si desti e s’incazzi pure. Possibile che non esista uno spremiagrumi col silenziatore? Cloniamo pecore ma una spremuta silenziosa resta frontiera inesplorata. La polpa nello sfaldarsi schizza: sul marmo, sul parquet, sul pigiama o, se sei fesso e frettoloso, sulla camicia. Il processo di estrazione è sproporzionatamente lungo rispetto al risultato, un misero bicchierino che si trangugia in un sorso; la scorza si spappola in mano suscitando nevrastenie nello spremente; l’apparecchio è ostico da pulire; il lavello invaso dai filamenti della polpa anche. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44496994]] Alla luce di queste sfumature e considerata l’illusoria idea di vitalità legata alla spremuta, ritengo che l’unico ad averne compreso l’essenza nel profondo fosse Stanley Kubrick, Arancia Meccanica, il frutto come simbolo disturbante di violenza e controllo.
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