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"Tempismo sospetto", tam tam centrodestra: chi c'è davvero dietro lo "sgambetto giudiziario" a Meloni
28-01-2025, 18:44
"Un provvedimento che solleva molte perplessità, non soltanto per il suo tempismo, ma anche per le implicazioni che ne derivano sul piano istituzionale". Le parole del ministro della Cultura Alessandro Giuli sull'avviso di garanzia inviato dalla Procura di Roma alla premier Giorgia Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano per "favoreggiamento" e "peculato" per la liberazione del libico Almasri riassumono al meglio l'umore che si respira nel governo e nel centrodestra: quello di un attacco con "tempismo sospetto", partito tra l'altro da un procuratore, Francesco Lo Voi, che quando era a Palermo imbastì il processo Open Arms contro Matteo Salvini. "Vergogna vergogna vergogna - tuona il leader della Lega -. Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il governo di centrodestra. Riforma della giustizia, subito!". L'altro vicepremier Antonio Tajani, numero 1 di Forza Italia, parla di scelte, quelle delle toghe, che "suonano come una ripicca per la riforma della giustizia". Due sono i concetti-chiave che tornano nelle dichiarazioni dei vari esponenti della maggioranza: "Avanti con la riforma della giustizia", come sottolinea anche Maurizio Lupi, capo di Noi Moderati, e il "noi non siamo ricattabili" con cui la stessa Meloni ha concluso il video-messaggio con cui ha annunciato all'Italia l'avviso di garanzia ai suoi danni. Lo ribadisce Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, aggiungendo: "È evidente a tutti gli italiani come la vicenda Almasri sia un pretesto utilizzato da parte di alcuni magistrati politicizzati per intimidire chi sta portando avanti le riforme che gli italiani chiedono da tempo. Proseguiremo, a maggior ragione, con la riforma della giustizia che si rende ancor più necessaria. Solidarietà al presidente del Consiglio Meloni, ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano". Gli fanno eco, sempre da FdI, la vice-capogruppo Augusta Montaruli, Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli, che punta il dito contro la sinistra: "Non accetta di aver perso le elezioni e fa sponda con alcuni magistrati politicizzati che interferiscono con poteri che non gli competono e dimostrano di non rispettare la Costituzione che sventolano pubblicamente. Da italiano ringrazio il governo: dopo la scarcerazione di un personaggio simile non ha esitato un minuto e lo ha rimandato subito in Libia, evitando che girasse liberamente sul territorio nazionale e garantendo la sicurezza dei cittadini". Mentre Ylenja Lucaselli, deputata meloniana, parla di un "messaggio ricevuto, purtroppo, forte e chiaro. Lo è però anche il nostro: andiamo avanti con le riforme, con quel cambiamento per il quale abbiamo ricevuto il mandato dagli italiani. Nessuno sgambetto giudiziario fermerà chi, come noi, crede profondamente nella democrazia".
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