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Economia e Finanza
Time da Bezos all’Ia Ma non è più il 1999
Oggi 14-12-25, 09:04
«È una di quelle notti autunnali perfette che fanno sembrare magica Manhattan. Non c’è una nuvola nel cielo, e alzando lo sguardo dalle strade, puoi vedere le stelle. Sui viali, luci bianche punteggiano gli alberi. C’è un brivido nell’aria... New York in questo momento potrebbe essere la Roma del mondo moderno. Il Nasdaq è a livello record. Ancora. Stanno nascendo nuove aziende. È una serata perfetta per una festa di lancio». Così cominciava il pezzo di copertina della storica rivista Time che in ogni numero di dicembre incorona, dopo un’attenta selezione, il protagonista dell’anno. Nel dicembre 1999 in copertina c’era la faccia in primo piano di Jeff Bezos, l’uomo che per primo ha guardato dentro il World Wide Web e ci ha visto un enorme canale per sviluppare le vendite online. Un azzardo! In quell’articolo è perfettamente raccontato e sintetizzato il clima elettrizzante di quel periodo, l’entusiasmo e l’ebrezza per l’alba di un nuovo mondo da una parte, e dall’altra lo scetticismo e la diffidenza che accompagnano ogni grande cambiamento. Seda una parte vengono descritte le grandi feste che ogni sera si celebravano a New York, luci ed entusiasmo per annunciare la nascita di una nuova start-up, una nuova matricola di Borsa e un nuovo milionario nella platea sempre più vasta dei pionieri del web, dall’altra i più razionali guardavano i conti, i modelli di business, i profitti che tardavano ad arrivare e si chiedevano se quell’entusiasmo fosse fondato su qualcosa di concreto. Siamo nel 2025, sono passati 26 anni da quei momenti magici e nell’immutabile attesa per la copertina, Time stavolta non ha voluto premiare un singolo personaggio ma una categoria: l’AI e i suoi architetti. Ci vedete analogie? Qui siamo a Milano e non si sente lo stesso profumo del 1999, ma credo che anche a New York siano più le luci delle ombre, più le preoccupazioni che gli entusiasmi. Almeno così si percepisce dai numeri, nel 1999 si volava in cielo con la slitta trainata dal web, era il rally di Natale! Oggi dopo un anno in cui il Toro ha corso molto, si tira il fiato e la razionalità prende il sopravvento sull’utopia dei profitti senza confini. L’AI ha molti costi, così han detto Oracle e Broadcom e i titoli sono caduti con ribassi a doppia cifra. Il 2025 lascia in eredità al 2026 un macigno di incertezza, soprattutto su Oracle, gigante dai piedi d’argilla? La Fed ha cercato di coprire le buche con pacchi di dollari, ma l’attenzione ora è tutta sulla Boj, appuntamento per venerdì 19, se stringe ancora i rubinetti son dolori. «Le nuove regole nascono dall’idea che nel nuovo mercato globale vince chi ha più informazioni» così diceva Bezos nel 1999, poche settimane dopo, nonostante il pieno di informazioni la bolla Dot-com scoppiava lasciando tutti costernati. La rivoluzione continua, siamo nella seconda tappa, ma come in ogni corsa c’è sempre bisogno del pit stop per la manutenzione. Caveat emptor. KYIVSTAR: ricordate? È sceso pure a $11, ma ora vale $15, e se la guerra si ferma.. Paninoelistino@gmail.com
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