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"Togati rossi, libereremo l'Italia da questa degenerazione": clamoroso Donzelli dopo la condanna di Delmastro
20-02-2025, 20:30
La condanna a otto mesi di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, riaccende in modo fragoroso lo scontro tra politica e magistratura, con il centrodestra schierato in sua difesa e all'attacco delle toghe rosse. Durissime le parole di Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia e responsabile dell'organizzazione del partito, che sui social ha attaccato duramente la sentenza: "Per qualche togato rosso è un reato difendere il carcere duro per mafiosi e terroristi. Orgoglioso che il Governo Meloni non abbia ceduto ai ricatti del terrorista Cospito, che in carcere parlava con i mafiosi e riceveva le visite degli esponenti del Pd. Riformeremo la Giustizia liberandola dalla degenerazione delle correnti politicizzate ma continuiamo ad averne fiducia: come la Procura ha chiesto per tre volte l'assoluzione di Delmastro, nei prossimi gradi di giudizio si scolpirà l'infondatezza di questo processo politico. Nel frattempo siamo tutti orgogliosi dell'attività di Governo di Andrea Delmastro. Le sinistre si tolgano ogni speranza: siamo più determinati di prima", ha scritto Donzelli, pubblicando il testo in calce a una foto di Delmastro. Poco prima, le bordate del premier, Giorgia Meloni, che ha espresso la propria rabbia per la sentenza: "Sono sconcertata per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l'archiviazione e successivamente l'assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto", ha affermato, blindando il sottosegretario. Il tutto mentre le opposizioni ne invocavano le dimissioni. Il verdetto, arrivato nel pomeriggio, ha colto di sorpresa: la Procura, infatti, aveva chiesto l'assoluzione per Delmastro, ma il tribunale ha deciso diversamente, condannandolo. Delmastro ha respinto sin dal principio l'ipotesi di dimissioni e ha attaccato apertamente la sentenza: "Spero che ci sia un giudice a Berlino. Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della procura della Repubblica". In seguito, su Facebook, ha rincarato la dose, definendo la decisione "politica" e priva di fondamento: "Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l'accusa ha chiesto per tre volte l'assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla!", ha concluso Delmastro.
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