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Cisgiordania, così "i giovani delle colline" ebrei attaccano per espellere i palestinesi
Oggi 24-12-25, 13:33
L’avamposto colonico ebraico di Or Meir era piccolo. Un pugno di rifugi prefabbricati bianchi, su una collina che parte dalla Strada 60, la via principale che attraversa la Cisgiordania occupata dagli israeliani. Col tempo, abitazioni modeste si sono trasformate in estesi complessi residenziali, parte di un piano che membri del gabinetto israeliano ammettono di aver attuato per impedire la nascita di uno Stato palestinese. Il processo può essere violento, per esempio con gli "Hilltop youth" i giovani estremisti che calano dalla collina e attaccano. Famiglie palestinesi hanno raccontato a Reuters che discesi da Or Meir li hanno allontanati da terre di loro proprietà nelle vicinanze con botte e incendi. Quest'anno è stato uno dei più violenti mai registrati per gli attacchi ai civili israeliani contro i palestinesi in Cisgiordania. Scondo i dati delle Nazioni Unite oltre 750 feriti e la rapida diffusione di insediamenti illegali su terre che i palestinesi sperano diventeranno il cuore di un futuro Stato. L'Ong israeliana Peace Now ha registrato 80 insediamenti costruiti nel 2025, il numero più alto dalla nascita dei suoi archivi nel 1991. Il 21 dicembre, il governo israeliano ha approvato altri 19 insediamenti, compresi ex insediamenti illegali. Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato che l'obiettivo era bloccare la nascita dello Stato palestinese. In questa inchiesta di Reuters raccontano le aggressioni subite prima un'anziana palestinese Rabiha Nazij, poi Shahda Musbah, che mostra la sua proprieta bruciata dai coloni a Deir Dibwan. Quindi fa il punto Milena Ansari, a Gerusalemme per Human Rights Watch. Sul fronte opposto parlano Daniella Weiss, fondatrice dell'organizzazione israeliana dei coloni e il sindaco di Evyatar's Malkial Barhai.
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