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Famiglia, così le aziende aiutano la genitorialità
Oggi 25-09-25, 15:31
Milano, 25 set. (askanews) - L'Italia è nel pieno di una preoccupante stagione di "inverno demografico": tra costi in aumento e un sistema pubblico di servizi per l'infanzia ancora carente e contraddistinto da forti diseguaglianze territoriali, si fanno sempre meno figli. Un calo delle nascite drammatico che ha impatti profondi sul sistema Paese in termini di sostenibilità economica e sociale. Così, sempre più spesso, anche le aziende contribuiscono con servizi e benefit specifici a sostegno della genitorialità. Un esempio concreto è rappresentato da Boehringer Ingelheim, multinazionale biofarmaceutica tedesca presente in Italia con una sede centrale a Milano, un ufficio di rappresentanza a Roma e 2 siti produttivi, per circa 1.100 collaboratori. 'Oggettivamente, in Italia oggi si fa fatica se vuoi avere figli. E noi pensiamo che come azienda sia giusto dare un contributo, fare la nostra parte per integrare i sistemi di welfare - spiega ad askanews Antonio Barge, HR Director di Boehringer Ingelheim Italia - Noi interveniamo nel supportare la genitorialità. Supportiamo i nostri collaboratori prima, durante e dopo avere un figlio'. La prima linea di intervento è di natura economica: 'Non riduciamo i premi variabili, la retribuzione variabile quando ti assenti per un congelo di maternità - elenca l'HR Director di Boehringer Ingelheim Italia -. E questo è già un aiuto economico importante. Poi hai un figlio e da quest'anno diamo a tutti i genitori che iscrivono un figlio all'asilo nido 2.000 euro per tre anni a iscrizione. E quando hai un figlio un bonus nascita di 200 euro'. Tra smart working senza limiti e un Summer Camp aziendale per i bambini dai 3 ai 12 anni, sono diverse le strategie implementate in Boehringer Ingelheim per aiutare i lavoratori a gestire al meglio l'equilibrio tra gli vita professionale e impegni familiari. 'Non hai un controllo sul tempo e hai una serie di permessi per l'inserimento a scuola per l'accudimento dei figli che è veramente notevole'. E ancora, ci sono corsi e programmi specifici per genitori, sempre in un'ottica di conciliazione tra vita e lavoro: 'Abbiamo un programma di aiuto a essere genitori, aiuto a ritrovare, dopo un periodo di maternità o di paternità, l'equilibrio tra casa e lavoro con dei supporti psicologici - chiarisce il manager -. I figli crescono e quindi abbiamo dei corsi che vanno dal soccorso pediatrico a essere genitori digitali a essere genitori di figli adolescenti. Vogliamo essere sempre accanto ai nostri collaboratori, man mano che la famiglia cresce' L'impatto sui genitori-lavoratori è decisamente positivo. 'I nostri i collaboratori sono contenti: apprezzano questa cosa - sottolinea soddisfatto Barge -. E' uno strumento di grande attrattività per i talenti che vogliamo assumere dall'esterno e anche per trattenere i collaboratori. Da quest'anno quattro collaboratori papà hanno preso un congedo parentale e la percentuale sta crescendo'. Dimostrazione che imprese 'family-friendly' come Boehringer Ingelheim possono e devono giocare un ruolo da protagonista per invertire un trend che, in termini di indice di natalità, vede l'Italia tra le ultime posizioni in Europa. 'Noi ci crediamo molto: pensiamo che questa sia una responsabilità sociale che abbiamo - puntualizza ancora l'HR Director di Boehringer Ingelheim Italia -. E' un un gioco dove vincono tutti vince la società che ha aiuti, vince l'azienda che ha collaboratori più ingaggiati nella prestazione, più sereni e più concentrati su quello che devono fare, perché sanno che c'è un'azienda che è in grado di aiutarli a prendersi cura dei figli'.
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