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I notai e la società social: una sfida per la professione
07-10-2025, 18:18
Milano, 7 ott. (askanews) - La sfida del cambio di costumi all'epoca della vita digitale riguarda tutte le professioni, compresa quella, storica e molto strutturata, del notaio. Per capire come questi professionisti si pongono davanti ai social media e alle nuove modalità di comunicazione abbiamo incontrato il notaio Andrea Fiorelli Bertoli, che esercita ad Alessandria e ad Alba in Piemonte. "Il notariato - ha spiegato ad askanews - si trova a dover fare i conti con una nuova forma di comunicazione, che sappia trasmettere con gli attuali mezzi sia il suo ruolo, la sua funzione, sia le sue competenze e anche i servizi che può rendere ai cittadini. Diciamo che questa nuova forma di comunicazione non deve far perdere identità ai notai, bensì ci chiede di riaffermarla con nuovi strumenti". Come accade in tutti gli strati della società, anche nel caso del notariato il dibattito riguarda la relazione tra la componente umana e quella tecnologica. "Molte volte - ha aggiunto il notaio - si considera il futuro della professione, il futuro della nostra professione, proprio come uno sconto tra tradizione e innovazione. Ma in realtà dobbiamo far dialogare questi due aspetti, la comunicazione social non vuol dire necessariamente banalizzare o semplificare i concetti di cui noi siamo portatori, le competenze che abbiamo. Significa soltanto trasmettere argomenti in maniera chiara, sintetica, proprio come si aspettano i cittadini". Inevitabile, poi, affrontare il tema dell'intelligenza artificiale, del modo in cui può essere sfruttata per renderla un'opportunità e non un potenziale avversario. "Il notariato - ha concluso Fiorelli Bertoli - sta affrontando, sta cercando di avocare a sé questo strumento per cercare di sfruttarne tutte le possibilità. Il punto focale della discussione è quello di chiedersi se il notaio è ancora centrale, gioca ancora un ruolo centrale anche con l'avvento dell'intelligenza artificiale. La risposta non può essere che sì. lo strumento dell'intelligenza artificiale è volto alla risoluzione dei problemi, ma l'attività creativa, il porre i problemi, il convogliare più questioni per risolvere appunto le dinamiche familiari o societarie arriva sempre da un notaio". La relazione umana, insomma, resta al centro della professione anche nel XXI secolo, questo ci dicono i notai, e la speranza è che tale ragionamento valga più in generale per tutta la nostra società.
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