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Parmigiano Reggiano in vetrina a New York per il Fancy Food Show
Ieri 30-06-25, 18:17
Milano, 30 giu. (askanews) - Il Parmigiano Reggiano è di nuovo sotto i riflettori internazionali. Il Consorzio torna protagonista al Summer Fancy Food Show di New York, la più grande fiera americana del food & beverage. Una presenza strategica. Gli Stati Uniti sono il primo mercato estero per la DOP: rappresentano il 22,5% dell'export. Solo nel 2024, le esportazioni hanno superato le 16.000 tonnellate, con una crescita del 13,4% rispetto all'anno precedente. Ma sul mercato americano pesa un'incognita: i dazi. Dopo un'impennata della domanda a fine 2024, l'amministrazione Trump ha introdotto ad aprile una tariffa aggiuntiva del 10%. Il dazio complessivo è salito così dal 15 al 25%. Il prezzo del Parmigiano 24 mesi è passato da 42 a 49 dollari al chilo. E secondo le stime, potrebbe superare i 55 entro l'inizio del 2026. Il Consorzio manda un messaggio netto: serve andare oltre i dazi. Per tutelare il prodotto e valorizzare una filiera che genera ricchezza condivisa. "Il messaggio che deve partire è che Italia e Stati Uniti sono dei partner - afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano- Non deve essere una logica di 'vendiamo un prodotto'. Vendiamo un prodotto speciale perché non può essere replicato in nessuna parte del mondo e il cittadino americano vuole un prodotto come il Parmigiano Reggiano, ma soprattutto noi vendiamo il Parmigiano Reggiano al prezzo pari a uno e il cittadino americano lo paga tre. Vuol dire che due di questo valore rimane in mano a delle aziende di natura americana. Noi dobbiamo andare oltre i dazi, dobbiamo pensare delle progettualità che fanno sì che ci siano creazioni di valore per i cittadini e per le imprese. Ecco perché siamo molto fiduciosi che l'Unione Europea insieme al governo americano riesca a trovare un punto di incontro, un punto di atterraggio sul tema delle tariffe perché bisogna andare oltre. Dobbiamo pensare dei sistemi produttivi che creano valore per tutta la filiera. A sostegno di questa visione, il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Quando il parmigiano parte crea ricchezza in Italia, ma i 2/3 della ricchezza che crea rispetto al prezzo di consumo restano qui negli Stati Uniti, creano lavoro, creano produzione di economia, quindi mettere i dazi e magari far rallentare l'importazione di Parmigiano crea più danni agli Stati Uniti che a noi, quindi è una cosa che non ha un grande senso. Li invitiamo a riflettere su questo e proviamo a trovare un punto di accordo. Noi saremmo per dazi zero, questo è evidente, ma se dovessero essere una cifra tollerabile, dazi al 10% spaventano di meno se ripartiti nell'ambito della intera filiera: dalla produzione alla distribuzione possono essere sostenibili perché c'è una tale richiesta di qualità di prodotti come il Parmigiano che gli americani non rinunceranno a acquistarlo per pochi centesimi." Durante la fiera, il presidente Bertinelli ha incontrato stampa e stakeholder al Peak di Hudson Yard. Qui ha lanciato due iniziative: la partnership con i New York Jets e l'Accademia Parmigiano Reggiano. Un progetto immersivo, pensato per formare operatori e consumatori consapevoli. La sfida dei dazi è aperta. Ma il Consorzio guarda avanti: l'obiettivo è chiaro rafforzare il legame con gli Stati Uniti e proteggere l'unicità del Parmigiano anche oltreoceano.
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