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"Pensarci come nostri antenati, per imparare a creare il futuro"
Oggi 10-09-25, 12:17
Milano, 10 set. (askanews) - Un libro che si occupa del modo in cui guardiamo al futuro, con l'intento di capovolgere il nostro modo di pensare dal breve al lungo termine. Ari Wallach è un futurologo che da anni collabora con istituzioni come l'Agenzia ONU per i rifugiati o con il Dipartimento di Stato americano. In Italia esce il suo saggio "Longpath", un manifesto di filosofia pratica edito da Rubettino. "Spesso pensiamo al futuro - ha detto Wallach - come a qualcosa che è là fuori, verso cui ci stiamo dirigendo e su cui non abbiamo alcun controllo. Ma per molti versi, la tesi preliminare di Longpath è che in realtà abbiamo il controllo sul futuro. Spesso pensiamo al futuro come a qualcosa di inconoscibile, che ci travolgerà. Ma io sostengo da 20 anni che abbiamo molto più controllo su ciò che accadrà. Non intendo dire che possiamo prevedere chi vincerà la Coppa del Mondo, quello che intendo dire è che le decisioni che prendiamo scriveranno il libro del futuro. Non è qualcosa che ci accade e basta, è qualcosa a cui partecipiamo attivamente". Attingendo alla storia, alla teologia, alle neuroscienze, alla psicologia evolutiva e alle tecnologie sociali, Longpath intende rafforzare la capacità di guardare avanti, attenuare le reazioni agli eventi stressanti, accrescere la capacità di cooperazione e potenziare la creatività. Con ovviamente attenzione anche ai grandi fenomeni del presente. "Quando prendiamo decisioni, diciamo sul cambiamento climatico o sull'intelligenza artificiale - ha aggiunto lo studioso - possiamo scegliere. Vogliamo che queste decisioni migliorino o peggiorino l'umanità? Quindi c'è molto di più sotto il nostro controllo di quanto spesso crediamo. Non siamo apparsi sulla Terra per caso. Ci sono state persone prima di noi, i nostri antenati, i nostri nonni, che hanno preso decisioni che ci hanno permesso di vivere la vita che abbiamo oggi. Quindi la prima cosa che devi fare è renderti conto che non sei solo un discendente. Non provieni solo dalla fine di una lunga stirpe. In realtà sei anche un antenato". E guardando a noi stessi come i predecessori dei nostri discendenti è possibile che il cambio di prospettiva modifichi anche il nostro modo di stare nel mondo. "Quando inizi a vedere te stesso non solo come un essere vivente, dalla nascita alla morte, ma come parte di qualcosa di molto più grande che è venuto molto prima di te e che andrà molto dopo di te - ha concluso Ari Wallach - è allora che inizi a cambiare il tuo modo di pensare e di prendere decisioni". Il libro è pubblicato nella collana Genera, promossa da Entopan, think thank internazionale nato nel Sud Italia che da 25 anni lavora per creare uno degli ecosistemi di innovazione più avanzati del Mediterraneo, in collaborazione con Rubbettino Editore. La collana è diretta da Francesco Cicione, fondatore e presidente di Entopan.
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