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Cronaca
A Palermo "vola" il carro di Santa Rosalia
18-09-2024, 22:35
AGI - "Vola" il carro di santa Rosalia. I resti dell'opera dell'artista internazionale Jannis Kounellis, realizzata nel 2007 per il 383 Festino - in condizioni più che precarie - hanno oltrepassato stasera, grazie a una grande gru, i cancelli di Villa Giulia, a Palermo, per essere trasportati all'Ecomuseo Mare Memoria Viva, in via Messina Marine, dove inizieranno i lavori per un restauro lampo. Dopo 17 anni di abbandono, verrà recuperato e sfilerà lungo le vie del quartiere Sperone di Palermo, venerdì 11 ottobre, per il corteo scenografico de "Le Rosalie ribelli" condotto da 400 bambine e bambini della scuola "Sperone-Pertini", guidata da Antonella Di Bartolo, coraggiosa e visionaria preside da 12 anni in questa difficile porzione della periferia cittadina. Da oltre tre lustri il Carro di Kounellis è abbandonato nel giardino. Questo restauro - che simboleggia una rinascita - sarà la restituzione di un'opera d'arte alla città. A ottobre raggiungerà il nuovo murale "Le Rosalie ribelli" di Giulio Rosk. Dopo l'11 ottobre, il "Carro risorto" sara' affidato ai cittadini dello Sperone dove rimarrà, quale simbolo di rinascita e di riscatto dall'incuria e dalla rassegnazione. "Cosa hanno in comune - dice infatti la preside - il quartiere Sperone e il Carro di Kounellis? Perché questo accostamento, e con quale prospettiva? Entrambi, lo Sperone e il Carro, hanno in comune una storia di incuria ma soprattutto una qualità meravigliosa: la luce. Da un lato i raggi del sole che riflettono sul mare e rimbalzano sulle pareti cieche delle palazzine di edilizia popolare, dall'altro il bagliore dei cristalli swarovski sulla vela del carro a forma di nave. Luce che è risveglio, orizzonte e prospettiva, e che soprattutto può essere una nuova possibilità, per entrambi. Arte e cultura, scuola e bellezza, insieme, per scrivere una pagina di risurrezione per un'opera d'arte e per un quartiere, e per portare e moltiplicare una nuova bellissima luce di speranza su Palermo".
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