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Estero
Addio all'ultimo eroe del Ghetto di Varsavia
Oggi 24-10-25, 16:28
Michael Smuss, l'ultimo combattente sopravvissuto alla rivolta del ghetto di Varsavia, considerata il più grande atto di resistenza ebraica nella Seconda Guerra Mondiale, è morto all'età di 99 anni in Israele. L'ambasciata polacca in Israele ha annunciato oggi la morte di Smuss, avvenuta ieri sera, e gli ha reso omaggio con un messaggio di cordoglio online. Nato nel 1926 a Danzica, Smuss e la sua famiglia fuggirono a Łódź, nel cuore del paese centroeuropeo, nel 1938. Lui e suo padre furono poi inviati nel neonato ghetto di Varsavia dopo l'invasione tedesca del 1939. Nel 1943, quando i tedeschi iniziarono la deportazione di massa degli abitanti nelle camere a gas del campo di sterminio di Treblinka, Smuss, ancora adolescente, iniziò a collaborare con la resistenza come corriere e contrabbandiere di armi. Le tattiche di resistenza di Smuss Nelle interviste rilasciate nel corso della sua vita, Smuss descrisse come utilizzasse i lavori assegnatigli dai tedeschi per ottenere rifornimenti per la resistenza e come, ad esempio, "per pulire il sangue dagli elmetti (dei soldati), avessi bisogno di un particolare solvente che fosse adatto anche per preparare le molotov". "Chiedevo tutto il solvente possibile per usarli nelle bombe incendiarie che piazzavamo sui tetti di tutto il ghetto", dichiarò una volta al Times of Israel. Dopo 29 giorni di combattimenti con i partigiani di Varsavia, Smuss e suo padre furono arrestati dai tedeschi. La vita dopo la guerra e il riconoscimento Scampò per un pelo alla deportazione a Treblinka e fu detenuto ai lavori forzati in diversi campi prima di essere liberato dalle truppe americane nel 1945. In seguito, si riunì alla madre e alla sorella. Si trasferirono tutti insieme negli Stati Uniti nel 1950 e successivamente in Israele nel 1979. Fu lì che iniziò a raccontare la sua storia attraverso l'arte, come artista autodidatta, e vide le sue opere esposte in diversi paesi, un'attività che alternò alle conferenze. Lo scorso settembre, la Germania gli ha conferito la Croce Federale al Merito. La storica rivolta del ghetto di Varsavia La rivolta del ghetto di Varsavia, iniziata il 19 aprile 1943, è considerata il più grande atto di resistenza ebraica durante la guerra. Fu innescata dalla decisione tedesca di liquidare il ghetto nella capitale polacca e di avviare la deportazione sistematica della popolazione nei campi di sterminio. Sebbene la rivolta avesse temporaneamente interrotto le deportazioni, fu brutalmente repressa dalle forze tedesche dopo 29 giorni, provocando la morte di 16.000 insorti e oltre 150.000 civili, nonché la distruzione dell'85% di Varsavia.
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