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Estero
Asset, Mercosur e Qfp: a Bruxelles il vertice dei nodi
Ieri 17-12-25, 21:46
AGI - Il finanziamento all'Ucraina per i prossimi due anni, il nuovo bilancio europeo, la firma dell'accordo Ue-Mercosur. Raramente sul tavolo dei capi di Stato e di governo dell'Ue si sono accumulati dossier tanto importanti quanto divisivi. Il vertice che si terrà domani – e probabilmente anche venerdì – si annuncia teso e carico di nodi che, al momento, non sembrano destinati a sciogliersi facilmente. Il punto più delicato riguarda i fondi da destinare a Kiev per il 2026 e il 2027. In apertura di giornata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato che le opzioni sul tavolo sono due: il debito Ue e il prestito di riparazione basato sui beni russi immobilizzati. Ma diversi Stati, per ragioni diverse, vorrebbero discutere anche alternative. "Soluzioni finanziarie creative", le definisce qualche diplomatico. Il nodo del finanziamento a Kiev La Commissione vorrebbe utilizzare i 210 miliardi di euro di asset sovrani russi depositati nell'Ue per finanziare il prestito, ricorrendo alla maggioranza qualificata tramite l'articolo 122 del Trattato, pensato per le emergenze. Il Belgio – che ospita 185 miliardi presso Euroclear – non vuole sentire ragioni. Il premier Bart De Wever chiede agli altri Stati garanzie quasi impossibili: illimitate nella quantità e nel tempo. Altri Paesi, tra cui l'Italia, temono il rischio reputazionale dell'operazione, richiamando il possibile declassamento annunciato da Fitch su Euroclear e gli effetti sulla credibilità finanziaria europea. L'accordo Ue-Mercosur L'altro dossier sensibile è quello della firma dell'accordo commerciale Ue-Mercosur. Von der Leyen era pronta a partire per il Brasile per apporre il sigillo finale, ma alcuni Stati – tra cui Italia e Francia – frenano: "non con tutta questa fretta". Chiedono maggiori garanzie e l'accettazione scritta da parte dei Paesi Mercosur delle misure di salvaguardia introdotte dall'Ue e la reciprocità. La fretta di Bruxelles era legata alla scadenza della presidenza brasiliana del Mercosur, che passerà il testimone al Paraguay, meno propenso all'accordo. Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha lanciato un ultimatum: "Ora o mai più". Il bilancio europeo Infine il bilancio europeo, il cosiddetto Qfp, Quadro finanziario pluriennale. Finora il percorso sembrava avviato: la presidenza danese avrebbe sottoposto ai leader la prima struttura su cui avviare il negoziato. Ma all'ultimo momento è stata aggiunta una riga che cambia – e non poco – la sostanza. I frugali hanno ottenuto che resti il principio di compensazione, che prevede riduzioni dei contributi per i Paesi contributori netti. Francia e Italia si oppongono. Inoltre la nuova struttura accorpa i capitoli di spesa in piani nazionali per Politica agricola, Coesione e fondi migrazione, elemento non digerito né dagli Stati né dal Parlamento europeo.
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