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Economia e Finanza
Birra in crisi: cala il consumo in Europa, cresce l’interesse per le analcoliche
Oggi 24-10-25, 01:47
AGI - L'Annual Report di Assobirra lo aveva già segnalato prima dell'estate: l'aumento dei prezzi e il contesto economico difficile stanno spingendo i consumatori europei a ridurre la spesa per la birra. Dopo anni di crescita costante, il settore mostra una contrazione generalizzata, accompagnata però dal boom delle birre analcoliche e a basso contenuto alcolico, sempre più apprezzate soprattutto tra i giovani. A incidere sul calo dei consumi sono diversi fattori: inflazione, costi di produzione elevati e cambio generazionale. Cala il consumo tra i giovani Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, mostrano una maggiore attenzione a stili di vita salutari e a un consumo più moderato - o del tutto privo - di alcol. In Germania, patria storica della birra, le vendite sono scese ai livelli più bassi degli ultimi trent'anni. In Polonia il settore fatica a reggere, mentre la Spagna, pur in lieve calo, resta il secondo mercato birrario più importante dell'Unione Europea. E anche in Italia, dopo la flessione del 2023, si è registrato un calo dei consumi anche per il 2024. In questo contesto non sorprendono i numeri che Heineken ha registrato nel terzo trimestre del 2025. Una flessione significativa delle vendite di birra che riflette proprio questo sentiment recente dei consumatori, in particolare negli Stati Uniti e in Europa. I numeri di Heineken Nel periodo luglio-settembre, Heineken ha venduto 59 milioni di ettolitri di birra a livello mondiale, in calo rispetto ai 62,3 milioni venduti nel trimestre precedente e ai 61,9 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi netti si sono attestati a 7,3 miliardi di euro, in lieve contrazione organica dello 0,3%. La flessione più marcata è avvenuta nelle Americhe, con una perdita di volumi del 7,4% dovuta a "sentiment dei consumatori debole" e incertezze commerciali, con un calo significativo in Brasile e negli USA. In Europa la crescita ha continuato a essere lenta, contribuendo al risultato negativo più ampio. Heineken, scrive il Financial Times, prevede che per l'intero 2025 i volumi di birra "scenderanno modestamente" e che la crescita dell'utile si collocherà nella parte bassa della forchetta prevista del 4-8%. L'amministratore delegato Dolf van den Brink ha dichiarato che "la volatilità macroeconomica è proseguita come previsto e si è accentuata nel terzo trimestre, creando un ambiente complesso". Nonostante la performance negativa, l'azienda resta attiva su altri fronti: ha annunciato una riorganizzazione che comporta il taglio o la riqualificazione di circa 400 posti di lavoro al quartier generale di Amsterdam, con l'obiettivo di sfruttare più efficacemente nuove tecnologie. Inoltre, ha presentato un piano strategico fino al 2030 che prevede di concentrare gli sforzi su 17 mercati, brand globali focalizzati e un'accelerazione nell'uso dell'intelligenza artificiale e nell'efficienza operativa. In sintesi, Heineken affronta un momento complesso: calo delle vendite, contesto imperfetto sul fronte consumi e nuove sfide geopolitiche. Ma allo stesso tempo prepara una risposta strategica che punta a consolidare la sua posizione nei mercati chiave e a migliorare l'efficienza operativa. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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