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Estero
Bufera sul piano di Trump per Gaza, accordo per il rilascio di Yehud
26-01-2025, 23:49
AGI - Viene ancora messa a dura prova la fragile tregua tra Israele e Hamas su Gaza: a gettare altra benzina sul fuoco è il piano per 'ripulirè la Striscia del presidente Donald Trump, accolto da una valanga di critiche dalle autorità dell'enclave palestinese e dai Paesi direttamente interessati. Nel contempo, si avvicina la liberazione di Arbel Yehud, una donna civile il cui mancato rilascio ieri aveva fatto scricchiolare l'accordo tra Israele e Hamas. Un punto dell'accordo disatteso con il quale Israele giustifica la sua decisione di vietare il ritorno dei residenti nel nord della Striscia di Gaza, bloccati a migliaia vicino al corridoio di Netzarim. Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha espresso "forte rifiuto e condanna di qualsiasi progetto di sfollamento" dei palestinesi dalla Striscia di Gaza, che secondo le stime riguarderebbe 1,5 mln di persone. Mazen ha "contattato con urgenza i leader dei Paesi arabi ed europei e degli Stati Uniti", sottolineando che "il popolo palestinese non abbandonerà la propria terra e i propri luoghi sacri". I vertici di Hamas, che governano a Gaza, si opporranno anche loro all'idea del presidente Usa di trasferire i cittadini di Gaza in Egitto e Giordania. "Come ha sventato ogni piano di sfollamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, la nostra gente sventerà anche tali progetti", ha detto Bassem Naim, un membro dell'ufficio politico di Hamas. "Affermiamo che questa idea rimarrà una mera illusione nelle menti di coloro che la propongono, destinata a fallire come tutti i precedenti piani e tentativi di trasferimento degli ultimi decenni", ha reagito l'Ufficio stampa del governo di Gaza. "Mettiamo in guardia dallo sfruttare la catastrofica situazione umanitaria di Gaza, causata dal genocidio commesso dall'occupazione. Chiediamo un'azione rapida per rispondere alle diverse esigenze di vita e umanitarie dei residenti di Gaza e per accelerare gli sforzi di accoglienza, soccorso e ricostruzione", ha sottolineato la stessa fonte. L'Ufficio ha invitato le organizzazioni internazionali e i Paesi arabi e islamici a sostenere con fermezza "il diritto dei rifugiati a tornare e a ricevere un risarcimento". "È essenziale che il nostro popolo possa determinare il proprio destino, liberarsi dall'occupazione e stabilire uno Stato indipendente con Gerusalemme come capitale", ha concluso la stessa fonte. "La gente di Gaza ha sopportato la morte e si è rifiutata di lasciare la propria patria e non la lascerà a prescindere da qualsiasi altra ragione", ha dichiarato Sami Abu Zuhri, funzionario di Hamas, esortando il presidente Trump a non ripetere le idee "fallite" del suo predecessore Joe Biden. Il ministro degli Esteri della Giordania ha espresso formalmente il "rifiuto" del suo Paese a uno "sfollamento forzato" dei palestinesi. "Il nostro rifiuto dello sfollamento dei palestinesi è fermo e non cambierà. La Giordania è per i giordani e la Palestina è per i palestinesi", ha detto Ayman Safadi. Intanto a Gaza regnano caos e incertezza per la sorte di decine di migliaia di palestinesi sfollati bloccati dal ritorno al nord della Striscia, a causa di una barriera militare israeliana, e dei prossimi ostaggi israeliani a tornare liberi. "Decine di migliaia di sfollati stanno aspettando vicino al corridoio di Netzarim per tornare nel Nord della Striscia di Gaza", ha riferito il portavoce dell'agenzia di difesa civile di Mahmud Bassal. Il numero totale di abitanti di Gaza che vogliono tornare a nord a "tra 615.000 e 650.000". Il corridoio di Netzarim è una striscia di terra di sette chilometri militarizzata da Israele che taglia in due Gaza dal confine israeliano al Mar Mediterraneo. Come parte dell'accordo di cessate il fuoco iniziato una settimana fa, Israele avrebbe dovuto consentire agli sfollati di Gaza di attraversare il corridoio e tornare alle loro case, ma ciò non è avvenuto. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha in seguito confermato di aver raggiunto un accordo con Hamas per risolvere una disputa sul rilascio degli ostaggi, affermando che il civile Arbel Yehud, il soldato Agam Berger e un terzo ostaggio senza nome saranno rilasciati giovedì, scrive il Times of Israel. Inoltre, sabato verranno liberati altri tre ostaggi, come previsto. Israele afferma inoltre di aver ricevuto da Hamas un documento in cui si afferma se i restanti ostaggi destinati al rilascio nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco siano ancora vivi. In cambio, l'IDF consentira' il passaggio dei cittadini di Gaza verso la parte settentrionale della Striscia a partire da domani mattina, ha affermato l'ufficio del prio ministro. L'ufficio di Netanyahu afferma che Israele ha raggiunto un accordo con Hamas dopo "trattative forti e determinate" e ribadisce che "non tollerera' alcuna violazione dell'accordo".
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