s
Politica
Campania, Veneto e Puglia al voto per eleggere i nuovi presidenti
Ieri 22-11-25, 17:43
AGI - Sei candidati in Campania per la presidenza della Regione. Domenica per l'intera giornata e lunedì fino alle 15 poco più di 5 milioni di elettori sono chiamati a scegliere il successore di Vincenzo De Luca, l'esponente Pd per due mandati su quella poltrona, tra quattro 'indipendenti' (Carlo Arnese, all'inizio sostenuto da Forza del popolo; Stefano Bandecchi per 'Dimensione Bandecchi'; Nicola Campanile del movimento 'Per'; e Giuliano Granato per Campania popolare) e i due candidati delle coalizioni di centro sinistra e centrodestra. La partita vera si gioca infatti tra Roberto Fico, ex presidente della Camera, fondatore a luglio 2005 di uno dei primi 40 meet up di Beppe Grillo, e ora presidente del comitato di garanzia dei cinque stelle, sostenuto da un campo largo che va dal Pd ai socialisti, dalla lista di De Luca, in passato mai tenero con lui e con il Movimento, e la Casa Riformista renziana; e il vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirelli (FdI), che ha compattato dietro di sé la maggioranza di governo. Decine le liste depositate negli uffici elettorali dei tribunali delle 5 province: Solo a Napoli, sono 20. Sarà Gennaro Sangiuliano a guidare la lista del partito di Giorgia Meloni. A sorpresa Forza Italia inserisce in lista Pasquale Di Fenza, uscente espulso da Azione dopo il video virale con la tiktoker Rita De Crescenzo, nel quale cantavano l'inno nazionale negli uffici del Consiglio. Come previsto, la lista della Lega sarà guidata da Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, il 20enne ucciso a Napoli dopo una lite per futili motivi. Sul fronte opposto, il Pd punta sugli uscenti, tra questi Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco e presidente Anci. Il M5s fa un mix tra attivisti storici, professionisti e figure istituzionali. Correrà per Avs l'attivista palestinese Souzan Fatayer, offesa da Paolo Mieli (che poi si è scusato) e al centro di polemiche per un post da lei rilanciato su Facebook che nella didascalia richiamava Hitler e il nazismo. Fa il pieno di donne (17) Casa Riformista, la lista alla quale ha contribuito anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e che 'ospita' anche esponenti di Italia Viva, a cominciare da Armando Cesaro, figlio di Luigi, ex parlamentare e presidente della Provincia. Regole di voto e seggi in Campania I seggi a disposizione sono 50, e alla circoscrizione di Napoli toccherà il maggior numero di rappresentanti, 27, mentre quella di Salerno ne avrà 9, Caserta 8, Avellino 4 e Benevento 2. Oltre al voto per il candidato presidente della Giunta e per la lista, si possono esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri. Accanto al simbolo della lista, è presente uno spazio per scrivere i nomi dei candidati consiglieri che si vogliono eleggere. Si possono indicare massimo due preferenze, tenendo conto della parità di genere, quindi un uomo e una donna. Se si scrivono due nomi dello stesso sesso, verrà conteggiato solo il primo. È consentito il voto disgiunto, quindi l'elettore può votare un candidato alla presidenza e una lista a lui non collegata. Le elezioni si svolgeranno tenendo conto della legge elettorale utilizzata nella tornata precedente, con alcune modificate approvate dall'attuale Consiglio: la soglia di sbarramento per le liste passa dal 3% al 2,5% e il consigliere regionale eletto e nominato come componente della Giunta viene sospeso dalla prima funzione. Sistema elettorale campano L'elezione prevede il sistema proporzionale, con premio di maggioranza per il Consiglio. A chi vince le elezioni viene attribuito infatti il 60% dei seggi, ovvero 30 su 50. Se la coalizione supera il 60% dei voti validi, vengono attribuiti ulteriori seggi in maniera proporzionale su base circoscrizionale. È garantita l'elezione di almeno un consigliere per circoscrizione. Viene eletto presidente della Giunta il candidato presidente che ottiene il maggior numero di voti nel turno unico, in quanto non è previsto il ballottaggio. Entra in Consiglio anche il secondo candidato presidente per numero di voti ottenuti. Candidati alla presidenza in Puglia Per la presidenza della Regione Puglia, i componenti che partecipano alla corsa elettorale sono Antonio Decaro, Luigi Lobuono, Sabino Mangano e Ada Donno. Il centrosinistra schiera il grande favorito, Antonio Decaro, europarlamentare e già sindaco di Bari. Decaro è sostenuto da una coalizione molto ampia di centro-sinistra formata da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Decaro Presidente, Per la Puglia, Avanti Popolari e Casa Riformista (composta da Italia Viva, Partito Socialista Italiano e Popolari), Democrazia Solidale e +Europa. Il centrodestra, dopo una lunga riflessione conclusasi all'inizio di ottobre, ha scelto come frontman l'imprenditore Luigi Lobuono. L'ex presidente della Fiera del Levante potrà contare sull'appoggio di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega - Unione di Centro - Nuovo PSI e Noi Moderati. Liste e consiglieri in Puglia Chi si presenta "come alternativa al bipolarismo che è tornato in auge" è Sabino Mangano, con la sua Alleanza civica per la Puglia. In corsa c'è anche Ada Donno, sostenuta da una lista che include Partito comunista italiano, Potere al popolo e Risorgimento socialista. Ma a correre non ci sono solo i candidati alla presidenza. Con loro una folta pattuglia di aspiranti consiglieri, 565 per la precisione, è a caccia di preferenze. Il M5s schiera Cristian Casili e Rosa Barone. Nella BAT capolista è l'ex direttore del dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno, candidato anche nella circoscrizione di Bari. Nel Partito democratico molti i big: il parlamentare Ubaldo Pagano (espressione dell'area del partito che fa riferimento all'ex governatore Michele Emiliano), i consiglieri regionali uscenti Francesco Paolicelli e Lucia Parchitelli. E ancora la presidente del Consiglio regionale uscente, Loredana Capone. Nella BAT da segnalare la candidatura del segretario regionale dei dem Domenico De Santis. Per quanto riguarda Avs, il peso da 90 è l'ex governatore Nichi Vendola che correrà nei collegi di Bari, Brindisi e Lecce. Nel centrodestra la Lega schiera tutti i sei consiglieri uscenti: Giacomo Conserva, Gianni De Blasi, Fabio Romito, Antonio Scalera, Napoleone Cera e Joseph Splendido; l'onorevole Gianfranco Chiarelli e come punta di diamante c'è il senatore Roberto Marti. Forza Italia, oltre alcune nuove leve come Valeria Di Maggio e Mario Schena provenienti dalla formazione giovanile del partito, annovera nelle sue liste i consiglieri uscenti Paride Mazzotta, Massimiliano Di Cuia, Massimiliano Stellato e Antonio Raone. Tra i volti noti di Fratelli d'Italia il consigliere uscente Renato Perrini, Dino Basile, il capogruppo al Comune di Taranto, Giampaolo Vietri e sempre a Taranto l'avvocata Matilde Percolla. Modalità di voto e seggi in Veneto Anche in Veneto si vota dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Le modalità di voto in Veneto sono quelle consuete. Si potrà esprimere il voto per un solo candidato presidente tracciando un segno sul nome del candidato o sul simbolo accanto al nome. Sarà ammesso il cosiddetto "voto disgiunto" (ovvero il voto di un candidato presidente di Regione ma anche di una preferenza ad una lista non a lui collegata). È possibile infine esprimere un "voto di preferenza" per uno o due candidati consiglieri regionali nello specifico. In questo caso è necessario scrivere il cognome, oppure il nome e cognome sulle righe riportate nella scheda elettorale a fianco del simbolo della lista di riferimento dei consiglieri candidati. I voti così ottenuti andranno a determinare l'assegnazione dei 51 seggi del Consiglio regionale del Veneto (49 per i consiglieri più due seggi per il presidente eletto e il candidato presidente che ha ottenuto il maggior numero di preferenze) secondo un sistema proporzionale con premi di maggioranza e soglie di sbarramento. Se la coalizione che sostiene il presidente eletto supera il 40% dei voti questa avrà diritto ad almeno il 55% dei seggi, se supera il 50% allora la quota sale al 60%. La coalizione arrivata seconda ha diritto ad almeno il 35% dei seggi. Esiste una soglia di sbarramento fissata al 3% per la lista e al 5% per la coalizione.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Agi
07:29
