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Economia e Finanza
Confronto sulla manovra tra Meloni e i sindacati, "il Superbonus pesa come un macigno"
11-11-2024, 15:08
AGI - È in corso a Palazzo Chigi il tavolo tra governo e sindacati sulla legge di bilancio presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per il governo sono presenti il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il swottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati sono presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse. Prima dell'inizio dell'incontro tra governo e sindacati, a quanto si apprende da fonti sindacali, i segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno regalato una calcolatrice e un libro alla premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio, ricevuti i doni, avrebbe chiesto a Luigi Sbarra: "Lei non mi hai portato niente?". Il leader della Cisl avrebbe risposto: "Noi non abbiamo portato gadget. Ci limiteremo a darle le nostre proposte per migliorare la politica di sviluppo di questo Paese". Il libro regalato a Meloni da Landini è 'L'uomo in rivolta' di Albert Camus, in riferimento alla recente polemica sul suo appello per una 'rivolta sociale'. "Se hanno paura delle parole è bene che colgano il tema, e cioè che di fronte a un livello di ingiustizia e di diseguaglianze come quello che si sta determinando io credo che ci sia bisogno che le persone non accettino più, che non si girino più da un'altra parte", aveva spiegato Landini ai cronisti prima dell'inizio dell'incontro, "c'è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte dall'azione politica ma anche da quella personale: sono le persone che si devono mettere insieme, anche in termini di solidarietà, per combattere questo livello di ingiustizie, perché non può essere che chi lavora è povero e non può essere che i nostri giovani se ne debbano andare all'estero per realizzarsi, quando noi siamo un paese che invecchia", ha aggiunto Landini. La revoca dello sciopero è possibile? "Abbiamo dichiarato lo sciopero perché la manovra è stata consegnata in Parlamento, vorrei ricordare che noi abbiamo fatto anche le audizioni alle Camere, quindi siamo andati e siamo stati chiamati dalle Camere a dare un giudizio. Non potevamo presentarci alle Camere dicendo dobbiamo prima incontrare il Governo. I margini dipendono da quanti soldi e da quante scelte sono già chiuse nelle decisioni assunte", ha detto da parte sua Bombardieri a chi gli chiedeva se ci fossero margini per rivedere lo sciopero proclamato assieme a Cgil per il 29 novembre. "Se il Governo si presenta dicendo che ci sono solo 120 milioni di margini - ha aggiunto - sarà un pò complicato trovare l'accordo. Se il Governo si presenta e dice che ci sono i margini, per esempio, per finanziare la detassazione degli aumenti contrattuali, per intervenire sulla sicurezza, per dare più soldi sulla sanità, per modificare il blocco e le penalizzazioni sulle pensioni, su opzioni donne e su tutto il resto, siamo pronti a discutere", ha proseguito Bombardieri, "quindi dipende sostanzialmente da loro. Le nostre richieste le conoscevano prima di fare la manovra, non sono nuove. Se hanno disponibilità a discutere e danno delle risorse, d'altronde ci hanno chiesto di aspettare dalle 9 alle 10 perché doveva arrivare Giorgetti. Può darsi che porta dei soldi freschi e quindi magari la riunione sarà utile. Speriamo". "È sbagliato incendiare il clima del paese o buttare benzina sul fuoco del malessere sociale. Dobbiamo costruire le condizioni affinché, attraverso il dialogo e il confronto, si affrontino le grandi sfide che abbiamo davanti. C'è bisogno di ritrovarsi in una sobrietà operosa, quanto di più lontano dalle urla che ci propongono ogni giorno i media, aveva dichiarato invece Sbarra in una intervista apparsa oggi su 'Il Tempò. "Per ciò che riguarda lo sciopero generale - ha aggiunto - il pericolo è di svilire questo importante strumento, il più radicale a disposizione del sindacato, facendolo diventare un rito inconcludente. Pensare di fare da traino all'opposizione politica danneggia sia la rappresentanza sindacale, che di fatto non gioca più un ruolo incisivo ai tavoli, sia quella dei soggetti a cui si vorrebbe tirare la volata". Meloni: "Concentrare risorse su priorità fondamentali" "Il Governo ha deciso di convocare a Palazzo Chigi le sigle sindacali per un confronto sulle principali misure della legge di bilancio. La manovra di bilancio è in continuità con le scelte che il Governo ha fatto con le due precedenti leggi finanziarie. Abbiamo concentrato le risorse su alcune priorità fondamentali, con una visione di medio e lungo periodo, tenendo i conti in ordine e concentrandoci su una prospettiva di crescita del Sistema Italia, pur nel contesto internazionale tutt'altro che facile nel quale operiamo", ha detto Meloni nel suo discorso introduttivo, "lo considero un cambio di passo rispetto all'approccio che troppe volte abbiamo visto in passato, quando si è preferito adottare misure più utili a raccogliere consenso nell'immediato che a gettare le basi per una crescita duratura, scaricando il costo di quelle misure su chi sarebbe venuto dopo". Il riferimento più evidente della premier è al Superbonus. "Raccogliamo la grave eredità di debiti che gravano come un macigno sui conti pubblici", ha infatti proseguito Meloni, "citerè due numeri per far capire di cosa parlo: 30 e 38. Trenta miliardi è il valore complessivo di questa manovra di bilancio; trentotto sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 per ristrutturare meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d'Italia. Con le stesse risorse, qualsiasi provvedimento di questa legge di bilancio avrebbe potuto essere più che raddoppiato. Vale per la sanità, per i contratti pubblici, per la scuola, per l'aumento dei salari e così via". "Cifra record per il Fondo Sanitario Nazionale" La premier poi rivendica l'aumento della spesa sanitaria: "Dopo la confusione che ho fatto a Porta a porta, sono contenta che Bombardieri mi abbia portato una calcolatrice, così potrà fare anche lui questo rapido calcolo. Quando questo governo si è insediato, nel 2022, il Fondo sanitario nazionale era di 126 miliardi. Nel 2025 raggiungerà la cifra record di 136,5 mld. Questo vuol dire che, in due anni, il Fondo sanitario è aumentato di 10,5 miliardi di euro. Nel 2026 il fondo crescerà ancora e arriverà a 140,6 mld. La spesa sanitaria non aumenta solamente in termini assoluti, ma anche come spesa pro-capite, anche tenendo conto dell'inflazione. "Sostegno ai redditi medio-bassi, il sostegno al lavoro, gli incentivi alle famiglie con figli, la riduzione della pressione fiscale, l'aumento delle risorse nella sanità e il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici", sono le priorità indicate da Meloni. "Abbiamo deciso di confermare e potenziare le principali misure introdotte negli anni precedenti, in particolare relative al mondo del lavoro e al sostegno alla famiglia, rendendone alcune strutturali, come peraltro veniva richiesto soprattutto dalle organizzazioni sindacali", ha aggiunto, "mi riferisco, in particolare, al taglio del cuneo fiscale". Le posizioni dei sindacati: "Il tema è il salario" "Il tema per noi è il salario. Negli ultimi anni chi vive di salari e di pensioni ha avuto la perdita di potere d'acquisto più forte. Nessuno mette in dubbio che il governo abbia consolidato strutturalmente il cuneo fiscale, ed è un risultato che io rivendico, ma è per cinque anni e, comunque, nella busta paga di gennaio non entrerà un euro in più", ha detto Bombardieri, "per recuperare il potere d'acquisto si potevano detassare gli aumenti contrattuali, ma si poteva lavorare anche sulla contrattazione di secondo livello, incentivandola e detassandola. Sono misure pratiche, che non hanno nulla di fondamentalista". -"La Cisl ritiene l'incontro di oggi importante e ha espresso generale apprezzamento per i contenuti di una Manovra che accoglie molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato", ha sottolineato Sbarra, "non mancano aspetti da migliorare nell'iter parlamentare, tuttavia in particolare sul fronte del sostegno ai redditi, al lavoro, ai pensionati, alle famiglie, si danno risposte convincenti, in linea con le rivendicazioni della Cisl. Misure che orientano oltre i due terzi della cubatura finanziaria del provvedimento".
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