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Estero
Crisi in Giappone, Kishida lascerà a settembre
14-08-2024, 07:36
AGI - Crisi politica in Giappone: il primo ministro del Giappone Fumio Kishida ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dalla corsa per guidare il suo partito a settembre, il che significa che lascerà il suo incarico di capo del governo, oltre un anno in anticipo rispetto alla scadenza naturale prevista nell'autunno del 2025. "In queste elezioni per la presidenza del partito, è necessario mostrare alla gente che il PLD (Partito Liberal Democratico, destra conservatrice) sta cambiando. Il primo passo più ovvio per dimostrare che il PLD cambierà è che io mi dimetta. Non mi candiderò alle prossime elezioni presidenziali", ha detto Kishida in una conferenza stampa. "Ho preso questa pesante decisione con la ferma convinzione che la politica è possibile solo con la fiducia delle persone e che andremo avanti con le riforme politiche", ha aggiunto. Il Partito Liberal Democratico (PLD), al potere in Giappone quasi ininterrottamente dal 1945, ha in programma per settembre la designazione del nuovo leader, che corrisponde a chi ricopre la carica di primo ministro, tramite un'elezione interna. Fumio Kishida, 67 anni, è in carica dall'ottobre 2021 e la sua popolarità è in forte calo, soprattutto a causa dall'inflazione che ha colpito le famiglie giapponesi ma anche degli scandali politico-finanziari che hanno coinvolto il partito. Secondo un sondaggio della NHK, l'indice di gradimento del suo governo è intorno al 25%. Il Giappone, quarta economia mondiale, sta faticando a rimettersi in carreggiata dopo il periodo Covid, con la produzione industriale in calo dello 0,7% nel primo trimestre del 2024. Lo scorso novembre, Kishida aveva varato un pacchetto di "stimoli" del valore di oltre 100 miliardi di dollari (17mila miliardi di yen) nel tentativo di ridurre la pressione inflazionistica. Nonostante la parziale ripresa nelle ultime settimane, lo yen è stata una delle valute con le peggiori performance a livello mondiale nell'ultimo anno, e anche se questo è positivo per gli esportatori giapponesi, rende le importazioni più costose e alimenta l'inflazione. Quanto al partito di governo, è coinvolto da mesi in uno scandalo che riguarda presunti pagamenti a favore di esponenti del partito, accusati di aver superato le quote di vendita dei biglietti per la raccolta fondi. Al momento della sua elezione, Kishida fu considerato una "scelta di compromesso" da parte del suo partito; figlio e nipote di politici eletti a Hiroshima, e' un mediatore non molto carismatico. Dato che guidava solo una piccola fazione parlamentare moderata del PLD, ha dovuto costantemente impegnarsi con altre correnti piu' potenti del suo partito, in particolare all'ala ultranazionalista controllata dal suo ex mentore ed ex primo ministro Shinzo Abe fino al suo assassinio, avvenuto nel 2022. Ora si apre la non scontata corsa alla sua successione.
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