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Cronaca
Da Centocelle all'Eur, la mappa delle corse clandestine di auto a Roma
Oggi 26-10-25, 17:25
AGI - Ci sono luoghi a Roma dove il fine settimana i giovani si ritrovano con le loro auto modificate, alcune sono vere e proprie opere d'arte su quattro ruote, frutto anche di investimenti importanti. Il tuning è anche una cultura, un linguaggio fatto di cavalli vapore e bassi profondi. Assetti ribassati, cerchi cromati, luci al neon e impianti audio da discoteca. Una sfida sonora e visiva, una sfilata notturna che trasforma il piazzale del raduno spesso in un palcoscenico. Ma dietro la passione si nasconde un confine sottile: quello delle gare clandestine. Se è vero che non tutti i tuner sono piloti da strada, è altrettanto vero che i due mondi si sfiorano pericolosamente. Le officine specializzate che modificano le auto per l'estetica, spesso potenziano anche i motori per la velocità. E così, da una semplice esposizione, si passa alla sfida. Basta uno sguardo, un cenno, tre colpi di clacson. E la corsa ha inizio. Tragedie sulla Cristoforo Colombo Traffico del venerdì notte, semafori ignorati, curve prese a tutta velocità. I luoghi di ritrovo dei bolidi, dove le forze dell'ordine si impegnano in continui blitz con identificazioni e spesso sequestri dei mezzi, sono i parcheggi a Centocelle, Tuscolana, Anagnina, Ponte Milvio, del Parco da Vinci a Fiumicino. E via Cristoforo Colombo, una delle arterie più pericolose d'Italia. Proprio su quella strada, venerdì scorso, ha perso la vita Beatrice Bellucci, vent'anni appena. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasta coinvolta in una sfida tra due auto lanciatesi a folle velocità. Una tragedia che riporta alla mente un altro dramma: quello di Francesco Valdiserri, diciottenne travolto tre anni fa mentre camminava sul marciapiede della Cristoforo Colombo, vittima di un'auto guidata da una ragazza risultata poi positiva all'alcol. Misure e segnalazioni Da allora qualcosa è cambiato: limiti di velocità abbassati a 30 km/h su alcune corsie laterali, controlli più frequenti. Ma non basta. Le segnalazioni dei residenti si moltiplicano, come quella dell'estate scorsa sul lungotevere Flaminio, dove le auto sfrecciavano tra i passanti, immortalate dai cellulari dei cittadini esasperati. Il giorno dopo, il bilancio: sportelli ammaccati, parabrezza sfondati, danni senza colpevoli. I circuiti illegali partono spesso proprio dall'Eur, uno dei luoghi di ritrovo è piazzale Marconi sotto l'obelisco. Proprio da qui le sfide illegali possono partire verso il centro storico, attraversando gli archi delle mura aureliane per poi tornare all'obelisco. Un altro percorso si snoda lungo la Roma-Fiumicino, fino all'aeroporto. Il terzo corre verso Ostia, fino alla rotonda sul lungomare. Tutti percorsi ad alto rischio, dove la passione per la velocità si trasforma in roulette russa. Il film 'Velocità massima' e le denunce dei cittadini Nei primi anni duemila a raccontare questo mondo, con uno sguardo crudo e realistico, è stato il film 'Velocità massima', con la pericolosa moda delle corse romane in circuiti improvvisati e clandestini come ancora oggi accade. Spesso sono i cittadini a denunciare le corse: quest'estate sul lungotevere Flaminio le auto sono state riprese dai balconi mentre sfrecciavano tra ignari automobilisti. Le conseguenze si vedono anche il giorno dopo, con auto parcheggiate danneggiate senza apparente motivo. Dopo la morte di Valdiserri, il Comune ha introdotto in alcuni tratti laterali della Colombo il limite a 30 km orari. Un provvedimento che prova a contenere una piaga difficile da estirpare, tra passione, illegalità e tragedie che lasciano segni indelebili.
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