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Politica
Deep fake e politica, partiti (quasi) uniti per dire basta
Oggi 19-12-25, 01:08
AGI - Fronteggiare il diffondersi dei contenuti deep fake, soprattutto quelli che hanno effetti diretti sui processi democratici. A questo scopo Pagella Politica e Facta hanno lanciato una raccolta firme fra tutti i partiti riscuotendo una larghissima adesione. "Ad oggi solo la Lega non ha firmato il documento", spiegano in conferenza stampa alla Camera i promotori dell'appello "Deepfake e Politica: insieme per dire basta". Firmando, le forze politiche si impegnano a non creare o diffondere video deepfake, creati o manipolati con l'intelligenza artificiale, di esponenti di altre forze politiche. Se ciò avviene per errore, l'impegno è di darne conto pubblicamente. Infine il documento chiede ai firmatari di sensibilizzare i propri iscritti su questi impegni. Le prime reazioni "Come FdI siamo stati toccati direttamente da questo fenomeno", spiega Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia. "Occorre studiare meccanismi per intervenire e bloccare alcuni post sempre più diffusi all'interno dei social. Una falsa notizia rischia di rovinare la vita stessa di una persona". Barbara Floridia, senatrice M5s e presidente della Commissione di Vigilanza Rai, propone di "incrementare le azioni sull'educazione digitale anche attraverso il servizio pubblico". "È una questione democraticaalgoritmi. L'alfabetizzazione digitale è sicuramente il tema più importante". Il tema dell’etichettatura Paolo Emilio Russo, deputato di Forza Italia, sottolinea l'importanza della verifica dei contenuti. "Nei primi mesi della legislatura ho presentato una pdl per l'obbligo di etichettatura. Tutti i contenuti falsi devono essere riconoscibili in quanto tali". Luigi Marattin del Partito Liberaldemocratico evidenzia il problema dell'anonimato sulle piattaforme. "Finché si potrà stare su internet con profili falsi non si risolverà il problema". Un problema globale Angelo Bonelli rileva che l'approccio deve essere globale: "I social su cui si sviluppano i deep fake sono globali e quindi il problema è globale". Riccardo Magi (Più Europa) sottolinea la responsabilità delle piattaforme: "Il 60% degli italiani non sa cosa sia il deep fake. La chiave è la responsabilizzazione delle piattaforme che non vogliono intervenire". Le proposte legislative Antonio Nicita (Pd) ricorda un disegno di legge che impone alle piattaforme di identificare con una etichetta la natura digitale dei contenuti. "Tutti dovremmo impegnarci a non utilizzare questi strumenti nelle campagne elettorali". Enrico Borghi (Italia Viva) richiama il contesto geopolitico: "È in atto una azione d'inquinamento delle fonti di informazione nel sistema occidentale. Abbiamo presentato un ddl contro la disinformazione". Carlo Calenda evidenzia i rischi esterni e interni: "Abbiamo avuto un caso in Romania con l'intelligenza generativa che ha falsato un risultato elettorale. Fra TikTok e la democrazia io preferisco la democrazia".
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