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Dopo il furto al Louvre, La Gioconda è al sicuro? Ecco perché è impossibile rubarla, anche...
Oggi 21-10-25, 17:21
AGI - Dopo il colpo spettacolare al Louvre, sono molti a interrogarsi se la Gioconda sia davvero al sicuro nel polo museale parigino. Con i ladri ancora in fuga con i gioielli della corona francese che ha scatenato una controversia politica e riacceso il dibattito sulla sicurezza dei musei francesi. Il capolavoro di Leonardo, una delle opere più ammirate dai turisti, è stata già oggetto di un furto entrato nella storia nel 1911, da parte di un pittore italiano che si era dapprima nascosto in una stanzetta, poi alle 7 del mattino di lunedì 21 agosto 1911, giorno in cui il museo era chiuso al pubblico, entrò nel Salon Carré attraverso una porta di servizio, posò a terra il quadro incorniciato, ritagliò la tela (77 × 53 cm e 13 mm di spessore), poi l’arrotolò e se la mise così sotto alla giacca riuscendo ad allontanarsi indisturbato. Nella foga di quel colpo clamoroso sbagliò anche a prendere il mezzo pubblico che doveva riportarlo a casa: si ripresentò al lavoro in ritardo proprio per quell’errore, ma si giustificò parlando di postumi di una sbornia. Come viene protetta la Monna Lisa Oggi, però, rubare la Monna Lisa sarebbe quasi impossibile. Almeno così dicono i media francesi. Il dipinto è custodito in una teca blindata a prova di proiettile, dotata di sistemi di allarme e sensori di movimento. La sala in cui è esposta è sorvegliata da telecamere ad alta definizione e da personale di sicurezza armato. Ogni movimento sospetto viene rilevato in tempo reale, rendendo difficile anche solo avvicinarsi all’opera senza essere notati. A differenza di altre aree del museo, l’accesso alla Salle des États, dove si trova la Gioconda, è regolato da flussi di visitatori monitorati. Le uscite di emergenza sono presidiate e i percorsi di evacuazione sono progettati per impedire la fuga di oggetti d’arte. Inoltre, il Louvre collabora con le forze dell’ordine e con esperti di sicurezza internazionale per aggiornare costantemente i protocolli. Ed è proprio grazie al furto di Peruggia che oggi La Gioconda gode di questa protezione speciale, affinché un furto non si ripeta mai più. Tecnologie biometriche, riconoscimento facciale e intelligenza artificiale vengono utilizzati per analizzare comportamenti sospetti. La visibilità mediatica dell’opera e il suo valore culturale rendono qualsiasi tentativo di furto non solo rischioso, ma anche inutile: sarebbe impossibile rivenderla o nasconderla. Ma per quanto siano incessanti le rassicurazioni, dopo il furto di domenica, le certezze iniziano a vacillare. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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