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"E' il nostro 7 ottobre", i funerali delle vittime della strage di Bondi Beach. Contestati...
Oggi 17-12-25, 08:20
AGI - "Questo è il nostro 7 ottobre". Primi funerali in Australia per le vittime della strage sulla spiaggia di Sydney. Lacrime e applausi nella sinagoga di Chabad di Bondi per l'ultimo saluto al rabbino Eli Schlanger, una delle 15 persone uccise dai colpi di fucile sparati, domenica scorsa, da Sajid e da Naveed Akram. Padre e figlio, autori di una delle più gravi stragi d'odio antisemita al di fuori del territorio di Israele. Un attentato avvenuto a Bondi Beach – la spiaggia più celebre di Sydney – dove decine di famiglie stavano celebrando la festività ebraica di Hanukkah, il festival delle luci dell'ebraismo. Schlanger, padre di cinque figli, era l'organizzatore dell'evento "Hanukkah by the Sea" in riva al mare. La sua bara è stata portata nella sinagoga avvolta in un velluto nero. Tanti i presenti per l'ultimo saluto. La comunità ha sofferto il proprio 7 ottobre "Questa comunità ha sofferto il proprio 7 ottobre. Ecco cos'è stato per noi", ha detto il rabbino Yehoram Ulman, suocero di Schlanger, durante le esequie come riporta "The Times of Israel". Poi l'esortazione a "non aver paura di celebrare pubblicamente la propria fede". E l'annuncio di una 'fiaccolata' in concomitanza con l'ultima notte di Hanukkah. "Ci riuniremo ed accenderemo tante candele. Non ci faremo intimidire", questo il suo messaggio. L'appello di Trump e le indagini sul terrorismo Intanto dalla Casa Bianca, durante un ricevimento per la festività di Hanukkah, arriva l'appello di Donald Trump per una lotta globale contro "il terrorismo islamico". "Tutte le nazioni devono unirsi contro le forze malvagie del terrorismo islamico radicale, e noi lo stiamo facendo", le parole del presidente americano. Sajid Akram, 50 anni, è stato ucciso dalla polizia nel corso dell'attentato. Il figlio Naveed è in ospedale e si è risvegliato dal coma. "Sarà formalmente incriminato, se non lo è già stato, mi aspetto che ciò avvenga nelle prossime ore", ha detto il premier australiano Anthony Albanese in un'intervista podcast. Gli investigatori intendono interrogare il 24enne una volta esaurito l'effetto dei farmaci, ha spiegato il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon. I legami con lo Stato Islamico e il funerale di Yaakov Levitan Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire eventuali legami tra i due autori della strage con lo Stato Islamico. Nell'auto dei killer sono state trovate due bandiere del Califfato. Oggi sarà celebrato, sempre alla sinagoga Chabad di Bondi, a Sydney, anche il funerale del rabbino 39enne Yaakov Levitan, una delle 15 vittime dell'attentato. Contestati 59 capi d'accusa all'attentatore E' formalmente accusato di 59 reati l'attentatore di Bondi Beach. Lo ha riferito la polizia australiana poco dopo i funerali delle vittime della sparatoria. A carico di Naveed Akram ci sono 15 capi d'accusa per omicidio, un capo d'accusa per aver commesso un atto terroristico e un capo d'accusa per aver esposto il simbolo di un gruppo terroristico proibito, secondo quanto riportato dai media australiano. Akram è inoltre accusato di 40 capi d'accusa per aver causato ferite o lesioni personali gravi a una persona con intento di omicidio. Deve inoltre rispondere di un'accusa per aver sparato con un'arma da fuoco e di un'altra per aver piazzato esplosivi sulla scena. In seguito all'attacco, le autorità australiane hanno affermato che gli uomini armati erano ispirati dal gruppo terroristico dell'Isis, di cui avevano bandiere e bombe nella loro auto. "La polizia denuncerà l'uomo in tribunale, il quale ha tenuto una condotta che ha causato la morte, gravi lesioni e messo in pericolo la vita per promuovere una causa religiosa e incutere timore nella comunità", ha affermato la polizia in una nota, secondo quanto riportato dal Sydney Morning Herald.
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