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Economia e Finanza
Edilizia, sanare gli abusi storici sarà più facile
Oggi 03-12-25, 18:03
AGI - Il disegno di legge delega di riforma del Testo Unico dell'edilizia, che darà vita a un nuovo 'Codice delle costruzioni', renderà più facile sanare gli immobili realizzati anche prima del 1 settembre 1967, data di entrata in vigore della cosiddetta 'Legge Ponte' che ha apportato modifiche e integrazioni alla legge urbanistica del 1942, estendendo l'obbligo di strumenti urbanistici (come i piani regolatori) e di licenze edilizie a tutto il territorio nazionale. La riforma, che dovrebbe approdare in Cdm domani, punta a "semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria". L'obiettivo, si legge nella relazione illustrativa del provvedimento, "non è quindi modificare i requisiti sostanziali per la sanatoria, ma intervenire sui processi per renderli più efficienti". Si punta quindi "a favorire la regolarizzazione degli abusi storici", ovvero quelli realizzati prima dell'entrata in vigore della legge 765 del 6 agosto 1967. È inoltre prevista "la possibilità di subordinare il rilascio di tali titoli in sanatoria alla realizzazione, da parte del proprietario o avente titolo, di interventi essenziali di messa in sicurezza dell'immobile o di adeguamento alle inderogabili norme tecniche di costruzione". Parallelamente, si procederà "alla razionalizzazione dei regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria". Le sanzioni saranno "commisurate all'entità della trasformazione edilizia o urbanistica, alla gravità della difformità, ovvero al valore delle opere realizzate". La delega prevede la razionalizzazione del regime sanzionatorio per le difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria. L'obiettivo, si legge, "è semplificare gli adempimenti e ridurre gli oneri a carico dell'ente territorialmente competente, favorendo soluzioni rapide ed efficienti per il ripristino della legalità edilizia". Nella riforma silenzio-assenso e fascicolo digitale Dal silenzio assenso per velocizzare i tempi alla razionalizzazione, semplificazione e digitalizzazione delle procedure per snellire il percorso amministrativo. Sono i principi cardine della riforma dell'edilizia proposta nel disegno di legge di delega al governo per l'adozione del codice dell'edilizia e delle costruzioni che dovrebbe approdare domani in Consiglio dei ministri. "Un obiettivo primario - spiega la relazione illustrativa - è la riduzione dei termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi, accompagnata dalla previsione di idonee garanzie per il rispetto degli stessi". Questo si tradurrà in particolare, in una spinta al "meccanismo del silenzio-assenso o del silenzio-devolutivo in caso di inerzia dell'amministrazione competente, rafforzandone l'applicazione come strumento per garantire la certezza dei tempi e contrastare l'immobilismo burocratico". La delega prevede inoltre l'introduzione di semplificazioni procedimentali che consentano al proprietario o a chi ne ha titolo di "conseguire, con la presentazione di un'unica istanza, una pluralità di finalità autorizzative o in sanatoria relative al medesimo intervento". Infine, la riforma mira a promuovere, in coordinamento con gli interventi di infrastrutturazione digitale già in atto, "processi di digitalizzazione dei procedimenti edilizi, promuovendo l'interoperabilità delle banche dati in possesso delle pubbliche amministrazioni". Tale integrazione potrà portare "all'istituzione e alla progressiva attuazione di un'anagrafe e di un fascicolo digitale delle costruzioni, strumenti indispensabili per una gestione trasparente, efficiente e tracciabile del patrimonio edilizio, per un accesso semplificato alle informazioni e una maggiore certezza sulle vicende amministrative degli immobili".
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