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Estero
Eurovision, attesa nelle prossime ore la decisione su Israele
Oggi 04-12-25, 11:39
AGI - Eurovision deciderà tra oggi e domani cosa fare: escludere Israele dalla manifestazione o tenere testa ai Paesi che minacciano di non partecipare se ci sarà in gara un concorrente dello Stato ebraico? La mela della discordia cadrà sul tavolo della riunione di due giorni delle emittenti radiotelevisive che si apre oggi a Ginevra dopo che Islanda, Irlanda, Spagna e Paesi Bassi hanno minacciato di ritirarsi dall'edizione del 2026. Altri, tra cui Belgio, Finlandia e Svezia, hanno anche avvertito che stanno prendendo in considerazione il boicottaggio a causa della situazione a Gaza. Nel giustificare la sua decisione, l'emittente radiotelevisiva olandese Avrotros ha evidenziato una "grave violazione della libertà di stampa" da parte di Israele a Gaza e ha accusato Israele di "comprovata interferenza durante l'ultima edizione dell'Eurovision Song Contest" – in cui si è classificata seconda – facendo pressioni sul pubblico estero affinché votasse per il candidato israeliano. Il voto è slittato a dicembre dopo la tregua nella Striscia L'Unione Europea di Radiodiffusione (Ebu), che organizza la sfarzosa competizione, aveva programmato di convocare le emittenti radiotelevisive affiliate a novembre per una votazione sulla questione, ma pochi giorni dopo l'annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, l'Ebu ha rinviato la decisione alla sua assemblea generale ordinaria del 4 e 5 dicembre. Poi, il mese scorso, in un apparente tentativo di evitare un voto controverso, ha annunciato di aver modificato le sue regole di voto per rispondere alle preoccupazioni dei membri e rafforzare "fiducia e trasparenza". Le emittenti europee Durante la riunione che si apre oggi le emittenti saranno invitate a valutare se le nuove misure siano sufficienti o se vogliano mettere ai voti la partecipazione di Israele. Orf, l'emittente pubblica austriaca che ospiterà il concorso del 2026, ha espresso la speranza che si possa raggiungere un consenso in modo da poter ospitare "il maggior numero possibile di partecipanti". Altre emittenti hanno già fatto sapere che ritengono insufficienti le misure adottate dall'Ebu. La Ruv islandese ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe chiesto l'espulsione di Israele prima di pronunciarsi sulla propria partecipazione. ùL'emittente pubblica spagnola ha ribadito la sua intenzione di boicottare la competizione se Israele sarà autorizzato a parteciparvi. "Israele ha strumentalizzato politicamente il concorso, ha cercato di influenzarne l'esito e non è stato sanzionato per questa condotta", ha dichiarato il presidente di Rtve, José Pablo Lopez. ùAnche l'emittente pubblica slovena è pronta a boicottare il concorso, a giudicare dal bilancio approvato la scorsa settimana che non prevede alcun finanziamento per la partecipazione, ma è pronta a fare un passo indietro se all'Assemblea Generale "si votasse e dalla votazione venisse fuori l'esclusione di Israele". Precedenti e i voti del pubblico La decisione di modificare il regolamento dell'Ebu è stata presa dopo che nelle ultime due edizioni gli artisti israeliani avevano ricevuto scarso sostegno dalle giurie professionali, ma un'ondata di voti del pubblico. Ciò ha catapultato Eden Golan dagli abissi della classifica della giuria al quinto posto a Malmo, in Svezia, nel 2024, e Yuval Raphael al secondo posto a Basilea, in Svizzera, quest'anno. Se Israele venisse escluso, non sarebbe il primo caso: la Russia è stata esclusa in seguito all'invasione dell'Ucraina nel 2022, mentre la Bielorussia era stata esclusa un anno prima, dopo la contestata rielezione del presidente Alexander Lukashenko.
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