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Economia e Finanza
Ex Ilva, De Palma: “Rischio licenziamenti, il Governo intervenga”
Oggi 23-12-25, 04:31
AGI - "C'erano due gambe sulle quali l'ex Ilva avrebbe dovuto camminare nel corso dei prossimi anni. Una era la certezza della decarbonizzazione, l'altra era la certezza per tutte le occupate e tutti gli occupati". Lo ha detto a Taranto Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, in un punto stampa all'esterno della fabbrica dopo un'assemblea con i delegati del sindacato. "Quando dico tutte e tutti – ha sostenuto De Palma – mi riferisco anche a quelli dell'indotto e degli appalti. Posso lanciare un allarme? Alcuni rischiano di chiudere fermando le batterie. Noi rischiamo di trovarci con i licenziamenti nelle prossime settimane. Siamo a Natale: un delegato mi diceva che in passato c'era almeno un gesto di attenzione da parte dell'azienda, il panettone. Ma oggi ci sono lavoratori che non hanno la tredicesima negli appalti. Quando si dice che la situazione viene gestita con tranquillità, ecco: quella tranquillità non esiste per i lavoratori. I lavoratori sono incazzati perché è inaccettabile che chi ha lavorato non possa essere tranquillo il giorno di Natale". La richiesta di un intervento del Governo "Noi – ha sostenuto il numero 1 della Fiom Cgil – aspettiamo che la presidente del Consiglio ci convochi a Palazzo Chigi. Noi abbiamo una proposta concreta: un soggetto partecipato pubblico che prenda il governo dell'azienda. Serve un piano industriale basato sulla decarbonizzazione, che prevede i Dri a Taranto, i forni elettrici a Taranto e un forno elettrico a Genova." Le criticità del piano industriale "Tutti dicono: facciamo in quattro anni il piano del ciclo corto. Noi l'abbiamo chiamato piano di chiusura. Nessuno chiede perché la società Dri Italia non abbia ancora fatto il bando per chi deve costruire il Dri a Taranto. Fermano gli impianti, fermano le cokerie: le cose che si fermano, si fermano; quelle che devono andare avanti, non partono. Qui la situazione è questa, perciò chiediamo al Governo di assumersi una responsabilità chiara".
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