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Cronaca
Garlasco, i carabinieri del Ris tornano nella villetta dei Poggi con droni e scanner
Oggi 09-06-25, 13:00
AGI - Il Ris dei Carabinieri si trova nella villetta di via Pascoli a Garlasco, dove il 13 agosto 2007 venne uccisa Chiara Poggi. Le nuove attività investigative La notizia è stata rilanciata dai social del TG1, nei quali si spiega che il RIS sta svolgendo attività con scanner e droni. Perchè è stata disposta "l'ispezione dei luoghi" Nel provvedimento di 'ispezione dei luoghi' visionato dall'AGI con cui ha disposto gli accertamenti del Ris, la Procura di Pavia scrive che bisogna "accertare le tracce e gli effetti materiali del reato" e, per questa ragione, occorre "procedere a ispezione" della villetta "effettuando misurazioni con l'utilizzo di apposita strumentazione tecnica". Inoltre, vengono svolti "rilievi fotografici dei luoghi". Le attività del Ris nella villetta teatro del delitto sono state disposte nell'ambito dell'indagine su Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi per il quale è stato condannato a 16 anni di carcere Alberto Stasi, che sta finendo di scontare la pena in regime di semilibertà. Sempre nel provvedimento, si legge che "ove necessario la Polizia Giudiziaria procederà alla rimozione di eventuali barriere architettoniche che dovessero impedire l'accesso all'immobile". Nella villetta di Garlasco è presente anche l'avvocata Angela Taccia, legale di Sempio. I Poggi, "amaramente sorpresi" "Amaramente sorpresi perchè il decreto di ispezione è stato reso disponibile alla stampa e non a noi" e perplessi nel merito delle attività svolte "sovrapponibili" a quelle fatte in passato. E' la reazione degli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della famiglia Poggi, agli accertamenti in corso dei carabinieri nella villetta teatro del delitto di Garlasco. "Anche questa mattina, come sempre in passato, i genitori di Chiara hanno aperto le porte della loro casa agli inquirenti, come era stato loro richiesto per le vie brevi - si legge nella nota degli avvocati -. Ancora una volta sono rimasti amaramente sorpresi nel riscontrare che il relativo decreto di ispezione era stato reso immediatamente disponibile alla stampa e non a loro, quali persone offese dal reato, in un contesto nel quale la Procura di Pavia si era formalmente impegnata a garantire la riservatezza della verifica investigativa. Al momento non sappiamo quale sia lo scopo di queste ulteriori verifiche che sembrerebbero sovrapporsi agli accertamenti già compiuti in sede peritale nel contraddittorio tra le parti nel procedimento a carico di Alberto Stasi".
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