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Estero
Gb: nessun vincitore dal primo confronto tra Sunak, Stramer, Davey e Swinney
21-06-2024, 07:14
AGI - Non sembra uscire nessun vincitore dal primo confronto in vista delle elezioni in Gran Bretagna. I leader politici hanno affrontato le domande del pubblico in uno speciale Question Time della BBC condotto da Fiona Bruce Rishi. Sunak è stato interrogato sulle liste d'attesa del servizio sanitario nazionale, sulla Brexit e gli è stato chiesto se provasse "imbarazzo" nell'essere leader del Partito conservatore, visti i numerosi cambi di leader che ha avuto negli ultimi anni. Al leader laburista Keir Starmer è stato chiesto dei costi degli alloggi, dei suoi piani per il servizio sanitario nazionale e del motivo per cui ha sostenuto il manifesto elettorale di Jeremy Corbyn nel 2019. Il leader dell'SNP John Swinney è stato pressato sull'indipendenza e sui recenti scandali nel suo partito, ammettendo che è stato un "periodo turbolento". Al leader Lib Dem Ed Davey è stato chiesto delle sue "buffonate elettorali", dei piani di spesa del partito e dei problemi di fiducia dopo la "promessa non mantenuta" sulle tasse universitarie quando era al governo di coalizione. Swinney ha ammesso che è stato un "periodo turbolento" per l'SNP. Pressato sulle liste d'attesa del servizio sanitario nazionale scozzese (gestito dal governo scozzese), ha insistito sul fatto che alcuni settori dell'assistenza sanitaria in Scozia fossero migliori, ma ha ammesso che ci sono aree in cui si potrebbe imparare dal resto del Regno Unito. Domande difficili anche per Rishi Sunak. Il primo ministro si è detto "incredibilmente arrabbiato" per le accuse secondo cui i conservatori avrebbero scommesso sulla data delle elezioni - e ha promesso di "cacciare" chiunque venga scoperto ad aver infranto le regole. Sul servizio sanitario nazionale, ha ammesso che "non abbiamo fatto tutti i progressi che avrei voluto" sulle liste d'attesa, ma ha insistito sul fatto che per il servizio sanitario nazionale venivano spesi importi record. Ha anche ribadito la sua disponibilità a lasciare la Corte europea dei diritti dell'uomo, se si dovesse scegliere tra la sicurezza nazionale e un "tribunale straniero". Alcuni hanno applaudito la sua posizione, mentre altri hanno gridato "vergogna". Sulle migrazioni, il leader laburista Starmer ha detto di voler abbassare "significativamente" i numeri, ma si è rifiutato di quantificarli, nonostante gli sia stato chiesto come sarebbe poi possibile pianificare i servizi pubblici. E sulle liste d'attesa del servizio sanitario nazionale ha detto che nel corso del Parlamento, un governo laburista le ridurrà e eliminerà completamente l'arretrato. Il pubblico politicamente impegnato, schietto e talvolta appassionato, non ha dato vita facile a nessuno dei quattro leader. Secondo alcuni osservatori, il tono gentile del leader Lib Dem Ed Davey e l'attenzione alla cura sembravano coinvolgere il pubblico, ma è diventato chiaro quanto i compromessi della coalizione perseguitino ancora i Liberal Democratici nove anni dopo la sua fine. Il leader dell'SNP John Swinney ha dovuto affrontare domande imbarazzanti sulle recenti lotte dell'SNP, ma è riuscito a trascorrere gran parte del tempo a discutere le politiche delle amministrazioni dell'SNP piuttosto che gli scandali che le sue personalità di spicco hanno dovuto affrontare. Il leader laburista Keir Starmer ha avuto momenti di difficoltà, soprattutto a causa del suo passato sostegno a Jeremy Corbyn e delle relative domande sulla sua onesta'. Mentre per il leader conservatore Rishi Sunak sicuramente e' salito sul palco con passo energico, determinato a trasmettere messaggi chiave sull'economia e sull'immigrazione. Ma la cruda realta' e' che l'ostilita' di cosi' tanti presenti tra il pubblico ha mostrato quanto sia difficile il suo compito.
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