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Estero
Germania al voto: da Merz al ticket della Linke, chi sono i candidati cancellieri
20-02-2025, 03:00
AGI - Friedrich Merz, Alice Weidel, Olaf Scholz, ma anche Robert Habeck, Sahra Wagenknecht, Christian Lindner e il ticket formato da Heidi Reichinnek e Jan van Aken per la Linke. Sono loro i principali leader candidati alla carica di cancelliere per le prossime elezioni legislative tedesche che si svolgeranno domenica 23 febbraio, e tutti cercheranno di rassicurare la popolazione con ricette e strategie anti-crisi. La tornata elettorale arriva in un momento particolarmente complicato per un paese che è sempre più avvolto da incertezze politiche ed economiche. Cuore dell'Europa, la Germania rappresenta un quarto della produzione dell'Ue, ma è in recessione per il secondo anno consecutivo e rischia di esserlo anche per il terzo. Nel 2024, il Pil è calato dello 0,2 per cento, dopo che nel 2023 la contrazione era stata dello 0,3%. L'export, asso nella manica dell'industria tedesca, è in forte crisi, conseguenza del crollo del settore manifatturiero e dell'industria automobilistica, con Volkswagen che ha annunciato il taglio di 35.000 posti di lavoro entro il 2030. In frenata risulta anche il settore edile, bloccato da costi inaccessibili per chi vuole costruire la propria casa. Vi è poi il tema dell'immigrazione e della sicurezza, percepite all'interno del paese sempre più fuori controllo. A meno di una settimana dal voto, i nuovi sondaggi danno i cristiano-conservatori di Merz attorno al 30%, AfD di Weidel sopra il 20%, l'Spd al 16% e i Verdi di poco sotto il 13%. Chiude il sorprendente 7% della Linke - che così facendo riuscirebbe a battere la sua ex leader Sahra Wagenknecht (fondatrice del BSW, al 4%) - e il 5% risicato per entrare al Bundestag del Partito Liberale di Lindner. FRIEDRICH MERZ, IL FUTURO CANCELLIERE 'MILIONARIO' Friedrich Merz, 69 anni, è considerato il più probabile successore di Olaf Scholz. Il leader della Cdu - socialmente conservatore ed economicamente liberale - è visto come un rappresentante delle tradizionali ali conservatrici dell'establishment della Cdu e predica un'inversione completa della politica migratoria attuata dall'ex cancelliera Angela Merkel tra il 2005 e il 2021. Da quando ha assunto la guida del partito nel gennaio 2022, Merz ha voluto porre fine agli anni di centrismo dell'ex cancelliera - sua eterna rivale all'interno della Cdu - che nel 2002 lo aveva rimosso dal ruolo di presidente del gruppo parlamentare. Parlamentare dal 1994, nel 2009 aveva deciso di abbandonare la politica. Dopo la parentesi di quasi un decennio di grande successo finanziario come consulente e uomo d'affari - in cui ha ricoperto tra gli altri il ruolo di presidente del consiglio di vigilanza di BlackRock Germany, nel dicembre 2018 ha annunciato la volonta' di concorrere per leadership del partito. Sconfitto due volte, viene eletto presidente della Cdu nel gennaio del 2022 e la sua elezione e' stata interpretata dall'opinione pubblica nazionale e internazionale come una profonda svolta a destra del partito rispetto alle posizioni dei precedenti leader. Merz ha già infranto un tabù presente in Germania dal dopoguerra, ovvero il divieto implicito per i partiti tradizionali di qualsiasi cooperazione con l'estrema destra, facendo adottare a fine gennaio, con i voti dell'AfD, una risoluzione non vincolante sul diritto d'asilo. Nonostante questa mossa, il leader della Cdu insiste nell'escludere qualsiasi tipo di alleanza con il partito di Alice Weidel. Uno degli slogan della sua campagna elettorale è "Una Germania di cui possiamo essere di nuovo orgogliosi", in riferimento alle grave condizioni economiche che sta affrontando il Paese. Per Merz, la prima cura per risolvere i problemi economici e' quella di "tenere sotto controllo la burocrazia". Dal punto di vista energetico sostiene che la decisione del precedente governo di chiudere le rimanenti centrali nucleari tedesche nel bel mezzo di una crisi energetica sia stato un errore che ha contribuito all'aumento dei costi. Un altro punto del suo programma è la riduzione del prezzo dell'energia di almeno cinque centesimi per kilowattora, tramite l'abbassamento della tassa sull'elettricità e delle tariffe di rete. Sul tema immigrazione il suo piano prevede controlli permanenti alle frontiere, i respingimenti dei richiedenti asilo e l'introduzione della detenzione amministrativa per gli stranieri autori di reati in attesa di espulsione. ALICE WEIDEL, LA LEADER DELL'ULTRADESTRA Alice Weidel, 46 anni, è la candidata cancelliera del partito di estrema destra Alternative fur Deutschland, di cui è co-presidente. Economista - ha lavorato per anni per grandi banche come Goldman Sachs e Bank of China - dal 2017 riveste il ruolo di capogruppo di AfD al Bundestag. Il suo partito, che prima delle europee è stato cacciato dal gruppo di 'Identità e democrazia' perché il suo capolista Maximilian Krah ha detto che "le Ss non erano necessariamente criminali", è nato oltre dieci anni fa, diventando nel tempo il partito della 'lotta all'immigrazione incontrollata'. Dopo la vittoria a settembre delle elezioni in Turingia e in Sassonia, Weidel è pronta ad affermarsi anche alle elezioni legislative. Il tema dei migranti è in vetta all'agenda del partito della Weidel, la quale ha promesso che, se al potere, entro i primi 100 giorni le frontiere tedesche verrebbero "sigillate" e ci sarebbero "rimpatri su larga scala". All'ultimo congresso del partito ha inoltre adottato il termine "remigrazione" per indicare l'espulsione immediata delle persone migranti irregolari nel paese, ma anche - secondo alcuni - di immigrati con cittadinanza tedesca. Un altro cavallo di battaglia di AfD è l'attacco alle politiche energetiche del governo uscente. Sul tema ha più volte dichiarato di volersi ritirare dall'Accordo di Parigi e di "rifiutare ogni politica e ogni tassa relativa alla presunta protezione del clima". Weidel, nonostante sia sposata con una donna, con la quale cresce due figli, è poi fra le più fiere avversatrici di qualsiasi politica di estensione dei diritti delle persone Lgbt. In linea con questa idea, all'ultimo congresso ha promesso che qualora andasse al governo chiuderà tutti i corsi di "studi di genere" nelle università tedesche. Infine, dal punto di vista economico, la leader di AfD si professa liberista, puntando su un grande taglio delle tasse e su una 'super-sburocratizzazione'. OLAF SCHOLZ, IL CANCELLIERE USCENTE TENTA DI RIMANERE IN SELLA Nonostante l'impopolarità record, il leader 66enne dei socialdemocratici - il partito più antico del paese che oggi affronta una grave crisi di consensi - è fermamente convinto che la sua combattività e la sua compostezza gli consentiranno di assicurarsi un nuovo mandato alla guida della Germania, come accadde contro ogni previsione alle scorse elezioni. Al governo dal 2021 - dopo essere stato ministro delle Finanze e Vice Cancelliere di Merkel dal 2018 - Olaf Scholz è riuscito a raccogliere la fiducia necessaria per guidare la coalizione "semaforo", naufragata a novembre in seguito all'uscita dei liberali del Fdp dall'esecutivo. Nei suoi 4 anni al Bundeskanzleramt ha aumentato i sussidi di disoccupazione tramite il Burgergeld - una prestazione sociale rivolta alle persone abili al lavoro, che si trovano in condizioni di indigenza - ha introdotto la pensione minima 'Grundrente' e, su spinta deu Verdi, il Fondo per il Clima e la Trasformazione (Ktf) da 212 miliardi. La sua ricetta per cercare di riconquistare terreno è uno spostamento a sinistra attraverso una campagna in cui i socialdemocratici difendono l'aumento del salario minimo, la riduzione dell'IVA sui prodotti alimentari al 5% e una migliore tutela per gli inquilini. Dalla fine di gennaio, Olaf Scholz si è fortemente mobilitato contro il suo rivale conservatore Friedrich Merz, criticato per essersi alleato con il partito di estrema destra AfD al fine di portare avanti la legge sull'immigrazione. Ha inoltre accusato il suo avversario e probabile nuovo cancelliere, di essere "una testa calda". Per questo si candida come 'rassicuratore' di una Germania sempre più disorientata dalla crisi economica e dagli sconvolgimenti geopolitici. SAHRA WAGENKNECHT, IL 'VOLTO SCOMODO' DELLA SINISTRA Membro storico della sinistra tedesca e sostenitrice di una linea ancora più radicale di quella dei partiti in cui ha militato, Sahra Wagenknecht, 55 anni - dopo aver rotto con la Linke - nel gennaio 2024 ha fondato l'alleanza che porta il suo nome (Bsw) e con la quale si candida alla cancelleria, con il dubbio se riuscira' ad accedere alla Camera bassa del Parlamento tedesco. Nota per le sue idee piu' vicine alle formazioni conservatrici - come il rifiuto dell'immigrazione - nonostante il suo grande successo nelle prime tre elezioni regionali in Sassonia, Turingia e Brandeburgo, dove il suo partito è emerso come terza forza con rispettivamente l'11,8%, il 15,8% e il 13,5% dei voti, secondo gli ultimi sondaggi il suo ingresso al Bundestag è a rischio. Dotata di un forte carisma che le ha fatto guadagnare il rispetto anche di molti dei suoi avversari politici, il suo partito combina le tipiche richieste della sinistra - come le misure per combattere la disuguaglianza sociale - con proposte più vicini alla destra, come la limitazione dell'immigrazione per dare priorità ai lavoratori tedeschi o la difesa dei posti di lavoro nell'industria rispetto alle preoccupazioni ambientali. Questo mix di posizioni, che l'hanno resa popolare anche tra i sostenitori dell'estrema destra di AfD, le sono valse il soprannome di "rosso-bruna". Proprio sul tema immigrazione la sua proposta è l'imposizione di una soglia massima di 50.000 stranieri all'anno tra migranti e rifugiati. Sul conflitto russo-ucraino ritiene "entrambe le parti" responsabili dello scoppio della guerra. CHRISTIAN LINDNER, IL LIBERALE CHE AMMIRA MILEI Il presidente del Partito Liberale Tedesco (Fdp), Christian Lindner, 46 anni - che ha recentemente confessato la sua ammirazione per il presidente argentino Javier Milei e il magnate Elon Musk - si trova nel momento più critico di una carriera politica che è stata fulminea e che ora potrebbe giungere a una brusca fine. "Dobbiamo avere il coraggio di avere più Milei e più Musk", ha detto Lindner poco dopo essere uscito dalla coalizione di cui faceva parte come ministro delle Finanze. La dichiarazione su Musk e Milei ha indicato due elementi essenziali dell'Fdp, che sono la richiesta di riduzione della burocrazia e una maggiore libertà imprenditoriale. Diventato segretario del partito nel 2009 e vicepresidente nel 2013 - dopo la catastrofica elezione in cui l'Fdp è rimasto fuori dal Bundestag per la prima volta dal 1949 - ha assunto la guida dei liberali. Ricostruito il partito, Lindner è riuscito a riportare l'Fdp prima in parlamento - ottenendo il 10,7% alle legislative del 2017 - e poi al governo nel 2021 assumendo la direzione del ministero delle Finanze, nella 'coalizione semaforo'. Coalizione che si è sfaldata proprio con l'uscita dell'Fdp dal governo per divergenze economiche. ROBERTO HABECK, LO SCRITTORE CHE CERCA DI RIMANERE AL GOVERNO L'attuale ministro dell'Economia tedesco - che prima di diventare un politico ha fatto carriera come scrittore e traduttore - punta a mantenere il suo partito come partner in una coalizione. Leader dei Verdi dal 2018, a novembre, Robert Habeck, 55 enne, è stato eletto dal suo partito come suo candidato alla cancelleria. Entrato nei Verdi quando aveva 33 anni, prima di diventare un politico, Habeck si guadagnava da vivere scrivendo e traducendo libri con sua moglie, Andrea Paluch. La sua ascesa politica risale al 2004 quando riuscì a prendere le redini dei Verdi nella sua regione, lo stato federale dello Schleswig-Holstein, entrando in Parlamento nel 2009. Arrivato al Ministero dell'Economia e della Protezione del Clima nel dicembre 2021, con l'invasione russa dell'Ucraina, Habeck - che ha ricoperto anche la carica di vicecancelliere - è stato il primo inviato del governo tedesco alla ricerca di fonti energetiche alternative agli idrocarburi russi, diventati essenziali per il modello economico tedesco. Tuttavia, con Habeck come ministro dell'Economia, la Germania è in recessione da due anni consecutivi, fatto che non si verificava dai tempi del cancelliere Gerhard Schroder e del vicecancelliere Fischer. Nonostante questo, secondo gli ultimi sondaggi, i Verdi sono il partito della coalizione formata da ecologisti, socialdemocratici e liberali, che perderebbe meno consensi. REICHINNEK E VAN AKEN, TICKET PER RIVITALIZZARE LA SINISTRA La Linke, fondata nel 2007 sull'ideologia del socialismo democratico e diretto discendente del Partito Socialista Unificato di Germania che governò in modo autoritario la de facto monopartitica Repubblica Democratica Tedesca prima della riunificazione del 1990, si presenta alle elezioni con due candidati-cancelliere - il presidente Jan van Aken, membro del Bundestag dal 2009 al 2017, e la stella nascente del partito, Heidi Reichinnek. Quest'ultima - membro del Bundestag dal 2021 - è diventata virale sui social media per aver criticato Friedrich Merz, per la controversa decisione di accettare i voti dell'estrema destra per le sue proposte sull'immigrazione. Attraverso il suo coinvolgimento sui social network come TikTok e Instagram, sono soprattutto i giovani a sostenere la leader e a conoscere le sue posizioni politiche, con i suoi video che ottengono centinaia di migliaia di visualizzazioni. Negli ultimi sondaggi, il partito di Reichinnek e Van Aken - che sostiene un incremento della spesa pubblica, una reintroduzione di una imposta patrimoniale individuale, oltre che aumento della tassazione alle grandi multinazionali - ha scavalcato nuovamente lo sbarramento del 5 per cento, stabilendosi addirittura attorno al 7%.
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