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Estero
Hamas sul piano Usa: "Modifiche a clausola disarmo"
Oggi 01-10-25, 13:39
AGI - Hamas vuole modificare alcune clausole del piano di Donald Trump per Gaza, in particolare i punti che riguardano il disarmo. Lo fanno sapere fonti palestinesi vicine alla leadership del movimento. I negoziatori del movimento islamista hanno tenuto colloqui ieri a Doha con i mediatori di Qatar ed Egitto e funzionari turchi - hanno dichiarato diverse persone a condizione di anonimato - aggiungendo che Hamas ha bisogno di "due o tre giorni al massimo" per rispondere. Il gruppo islamista "vuole modificare alcune clausole, come quella sul disarmo e l'espulsione dei suoi funzionari" dal territorio, spiegano, sottolineando che i leader di Hamas vogliono anche "garanzie internazionali" che Israele si ritiri completamente dalla Striscia di Gaza e che non ci siano più omicidi all'interno o all'esterno del territorio. Un'altra fonte vicina ai negoziati ha dichiarato all'AFP che "ci sono due opinioni all'interno di Hamas" riguardo al piano americano: "la prima sostiene l'approvazione incondizionata, poiché la priorità è un cessate il fuoco nel quadro delle garanzie fornite da Trump, con mediatori che garantiscano l'attuazione del piano da parte di Israele", ha affermato la fonte. La seconda è favorevole a un'approvazione condizionata, con chiarimenti che riflettano le richieste di Hamas e dei movimenti di resistenza, esprimendo al contempo "serie riserve riguardo alle clausole chiave, rifiutando il disarmo e le espulsioni". Le fonti aggiungono che non è stata fissata una data precisa per la risposta di Hamas al piano, risposta che i mediatori hanno chiesto di fornire in pochi giorni. Il movimento islamista ha anche avvertito che potrebbe essere necessario apportare modifiche alla tempistica per il rilascio degli ostaggi, compresi quelli deceduti, poiché sarebbe necessario del tempo per individuare i luoghi di sepoltura dei prigionieri morti nel territorio della Striscia. Richieste e posizioni interne Il piano di Washington prevede un cessate il fuoco immediato, con il ritiro delle forze israeliane a linee concordate e la sospensione di tutte le operazioni militari, fino al rilascio dei prigionieri e ostaggi: "entro 72 ore dall'accettazione pubblica dell'accordo, tutti gli ostaggi, vivi o deceduti, saranno restituiti", e Israele libererà 250 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo e altri 1700 abitanti di Gaza arrestati dopo la strage di israeliani del 7 ottobre 2023. "Gli esponenti di Hamas che accetteranno la convivenza pacifica e la smilitarizzazione riceveranno l'amnistia", mentre chi vorrà lasciare Gaza avrà un passaggio sicuro. "Nessun palestinese - si legge nel documento - verrà costretto ad andarsene". Il piano prevede, inoltre, l'avvio immediato di un programma di aiuti umanitari, compreso il ripristino di infrastrutture essenziali, ospedali, strade e servizi pubblici, gestito da organizzazioni internazionali indipendenti come Onu e Croce Rossa. C’è anche un passaggio che riguarda il futuro governo di Gaza. Il piano prevede poi l'istituzione di un "comitato tecnico palestinese apolitico", supervisionato da un nuovo organo internazionale, il "Board of Peace", presieduto dallo stesso Trump e con membri di primo piano, tra cui l'ex premier britannico Tony Blair. Questo organismo "guiderà la ricostruzione, attrarrà investimenti e implementerà un piano economico speciale, con zone a regime preferenziale per stimolare occupazione e sviluppo". Tutti i gruppi armati saranno esclusi dalla gestione politica e il territorio sarà smilitarizzato sotto monitoraggio internazionale, con programmi di riconversione e consegna delle armi. Una Forza internazionale di stabilizzazione, in collaborazione con forze palestinesi addestrate e partner regionali, garantirà sicurezza interna e controllo delle frontiere, mentre le truppe israeliane si ritireranno progressivamente.
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