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Cronaca
I primi esseri umani migrarono dalla Turchia verso l'Europa
Oggi 21-09-25, 04:19
AGI - La regione di Ayvalık, in Turchia, potrebbe essere stata attraversata dai primi esseri umani, che avrebbero raggiunto l'Europa continentale dalla Turchia percorrendo masse continentali continue, ora sommerse. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sul 'Journal of Island and Coastal Archaeology', condotto dagli scienziati dell'Università di Hacettepe e dell'Università di Ankara. Il team, guidato da Göknur Karahan e Kadriye Özçelik, ha scoperto 138 manufatti litici in 10 siti, in una regione di 200 chilometri quadrati. Si è a lungo pensato che l'Homo sapiens abbia raggiunto l'Europa principalmente attraverso i Balcani e il Levante, dall'Africa al Medio Oriente. Questo lavoro, però, suggerisce che la costa nord-orientale dell'Egeo di Ayvalık potrebbe essere stata una rotta importante per i primi esseri umani, che si spostavano in un mondo in continua evoluzione. "La nostra scoperta archeologica - afferma Karahan - ha svelato che questa regione potrebbe aver offerto un ponte di terra centrale per le migrazioni umane durante il Pleistocene. Ciò segna Ayvalık come una potenziale nuova frontiera nella storia dell'evoluzione umana, collocandola saldamente sulla mappa della preistoria umana e aprendo una nuova possibilità su come i primi esseri umani potrebbero essere entrati in Europa". Il ponte di terra tra Anatolia ed Europa Durante l'era glaciale, il livello del mare si abbassò di oltre 100 metri, esponendo vaste pianure costiere oggi sommerse. A quel tempo, le attuali isole e penisole di Ayvalık facevano parte di una massa continentale continua, formando un ponte naturale tra l'Anatolia e l'Europa. Gli utensili rinvenuti in questa recente scoperta si trovano proprio lungo l'attuale costa e testimoniano la presenza umana e i suoi spostamenti in questi paesaggi ormai perduti. "Queste ricostruzioni paleogeografiche - aggiunge Özçelik - sottolineano l'importanza della regione per comprendere la dispersione degli ominidi nell'Egeo nord-orientale durante il Pleistocene. Tra i reperti più significativi figurano utensili a scheggia in stile Levallois, sofisticati utensili legati alla tradizione musteriana del Paleolitico medio, spesso associati ai Neanderthal e ai primi Homo sapiens. Questi ritrovamenti forniscono una prova diretta che la regione faceva parte di tradizioni tecnologiche più ampie condivise tra Africa, Asia ed Europa". Tracce vitali di attività umana primitiva I risultati, commentano gli studiosi, confermano che Ayvalık custodisce tracce vitali di attività umana primitiva. "È interessante notare - concludono gli autori - che la regione tra l'Egeo settentrionale e la terraferma anatolica potrebbe ancora contenere preziosi indizi sulla sua occupazione antica, nonostante le sfide poste dai processi geomorfologici attivi. Nei prossimi approfondimenti, un approccio multidisciplinare potrebbe contribuire a delineare la datazione, lo scavo stratigrafico e la ricostruzione paleoambientale, elementi essenziali per chiarire la profondità temporale e il carattere funzionale dell'insieme di Ayvalık".
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