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Estero
I principali siti conosciuti del programma nucleare iraniano
Ieri 13-06-25, 07:57
AGI - L'Iran ha aumentato notevolmente la portata del suo programma nucleare negli ultimi anni, in risposta al ritiro americano nel 2018 dall'accordo che avrebbe dovuto regolare le sue attività atomiche in cambio della revoca delle sanzioni internazionali. A metà maggio, Teheran disponeva di una scorta totale di uranio arricchito di 9.247,6 kg, ovvero 45 volte il limite autorizzato da quel patto noto con l'acronimo JCPOA, secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA). Di questo totale, le sue riserve di materiale arricchito al 60%, vicino al 90% necessario per la produzione di un'arma atomica, ammontavano a 408,6 kg — abbastanza per produrre quasi nove bombe, secondo la definizione dell'agenzia ONU con sede a Vienna. L'Iran nega di voler dotarsi dell'arma atomica e afferma di portare avanti un programma nucleare civile. Siti di arricchimento dell'uranio Ecco la lista dei principali siti conosciuti, sottoposti a ispezioni regolari da parte dell'AIEA. Natanz: Lo stabilimento di Natanz (centro del Paese), la cui esistenza è stata rivelata nel 2002, è probabilmente l'impianto nucleare iraniano più noto. L'AIEA ha confermato che il sito è stato colpito dagli attacchi israeliani. Il sito comprende due edifici, uno sotterraneo e uno in superficie, per un totale di oltre 10.000 macchine utilizzate per l'arricchimento dell'uranio. L'installazione era stata oggetto di un sabotaggio nell'aprile 2021 attribuito dall'Iran ai servizi segreti israeliani. Fordo: La costruzione, in violazione delle risoluzioni ONU, della fabbrica sotterranea di Fordo, tra Teheran e Qom (centro), è stata rivelata dall'Iran all'AIEA nel settembre 2009, causando una crisi con le grandi potenze del Consiglio di Sicurezza.Dopo averla definita un “sito di riserva” in una zona montuosa, vicino a una base militare, per proteggersi da un attacco aereo, Teheran ha indicato che si tratta di una fabbrica di arricchimento dell'uranio ad alto tasso, capace di ospitare circa 3.000 centrifughe.Qui, all'inizio del 2023, sono state rilevate particelle di uranio arricchito all'83,7%. L'Iran ha parlato di “fluttuazioni involontarie” durante il processo di arricchimento. Siti di conversione dell'uranio e di ricerca Isfahan: Lo stabilimento di conversione di Isfahan, testato industrialmente nel 2004, consente di trasformare il “yellowcake” (polvere di minerale di uranio concentrato estratto dalle miniere del deserto iraniano) in tetrafluoruro e poi in esafluoruro di uranio (UF4 e UF6). Questi gas vengono poi immessi nelle centrifughe per produrre uranio arricchito. Sempre a Isfahan, un laboratorio inaugurato nell'aprile 2009 produce combustibile a basso arricchimento, destinato a eventuali centrali nucleari. All'inizio del 2024, l'Iran ha annunciato l'inizio dei lavori per la costruzione di un nuovo reattore di ricerca nel sito. Arak: La costruzione del reattore ad acqua pesante di Arak (centro), ufficialmente destinato a produrre plutonio per scopi di ricerca medica, è iniziata negli anni 2000. Il progetto è però stato congelato in accordo con l'intesa di Vienna del 2015, che prevedeva la sua riconfigurazione per limitare i rischi di proliferazione. Il cuore del reattore è stato rimosso e sono stati gettati blocchi di cemento per renderlo inutilizzabile. Il sito, ora chiamato Khondab, dovrebbe entrare in funzione nel 2026, secondo le informazioni comunicate dall'Iran all'AIEA. Il complesso include anche uno stabilimento per la produzione di acqua pesante. Teheran: Il centro di ricerca nucleare di Teheran possiede un reattore fornito dagli Stati Uniti nel 1967 per la produzione di isotopi medici. Centrali nucleari Bouchehr: La centrale nucleare, costruita dalla Russia che fornisce il combustibile, ha iniziato a funzionare nel settembre 2011 a regime ridotto prima di essere collegata alla rete elettrica l'anno seguente. Mosca aveva ripreso nel 1994 la costruzione del sito da 1.000 megawatt, iniziata dagli tedeschi prima della rivoluzione islamica del 1979. Altri due reattori sono in costruzione con l'aiuto della Russia: Darkhovin: L'Iran ha avviato alla fine del 2022 la costruzione di una centrale da 300 megawatt, nel distretto di Darkhovin (sud-ovest). Sirik: All'inizio del 2024 sono iniziati i lavori per edificare a Sirik, sullo stretto di Hormuz, un nuovo complesso composto da quattro centrali individuali per una capacità produttiva combinata di 5.000 megawatt. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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