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Tre siti nucleari colpiti dall'attacco Usa: tutto su Natanz, Fordow e Isfahan
Oggi 22-06-25, 08:12
Aerei da guerra e sottomarini americani hanno attaccato tre siti nucleari chiave in Iran questa mattina presto, portando l'esercito statunitense direttamente nel conflitto con Israele e alimentando il timore che gli attacchi potessero portare a escalation più pericolose in tutto il Medio Oriente.Il presidente Trump ha affermato che l'obiettivo degli attacchi "era la distruzione della capacità di arricchimento nucleare dell'Iran e la fine della minaccia nucleare rappresentata dallo Stato numero uno al mondo sponsor del terrorismo". Di seguito una scheda dei tre siti colpiti. NATANZ: lo stabilimento di Natanz (situato al centro del Paese), la cui esistenza è stata rivelata nel 2002, è probabilmente l'impianto nucleare iraniano più noto; comprende due edifici, uno sotterraneo e uno in superficie, per un totale di oltre 10.000 macchine utilizzate per l'arricchimento dell'uranio. L'installazione era stata oggetto di un sabotaggio nell'aprile 2021 attribuito dall'Iran ai servizi segreti israeliani. FORDOW: la costruzione, in violazione delle risoluzioni Onu, della fabbrica sotterranea di Fordow, tra Teheran e Qom (sempre nelle zone centrali del Paese), è stata rivelata dall'Iran all'Aiea nel settembre 2009, causando una crisi con le grandi potenze del Consiglio di Sicurezza. Dopo averla definita un "sito di riserva" in una zona montuosa, vicino a una base militare, per proteggersi da un attacco aereo, Teheran ha indicato che si tratta di una fabbrica di arricchimento dell'uranio ad alto tasso, capace di ospitare circa 3.000 centrifughe. Qui, all'inizio del 2023, sono state rilevate particelle di uranio arricchito all'83,7%. L'Iran ha parlato di "fluttuazioni involontarie" durante il processo di arricchimento. ISFAHAN: lo stabilimento di conversione di Isfahan, testato industrialmente nel 2004, consente di trasformare il "yellowcake" (polvere di minerale di uranio concentrato estratto dalle miniere del deserto iraniano) in tetrafluoruro e poi in esafluoruro di uranio (UF4 e UF6). Questi gas vengono poi immessi nelle centrifughe per produrre uranio arricchito. Sempre a Isfahan, un laboratorio inaugurato nell'aprile 2009 produce combustibile a basso arricchimento, destinato a eventuali centrali nucleari. All'inizio del 2024, l'Iran ha annunciato l'avvio dei lavori per la costruzione di un nuovo reattore di ricerca nel sito.
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