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Estero
I video pedopornografici fatti dall'intelligenza artificiale saranno reato
Oggi 17-06-25, 13:54
AGI - Il Parlamento europeo ha adottato il proprio mandato negoziale sull'aggiornamento delle definizioni a livello europeo dei reati connessi all'abuso e allo sfruttamento sessuale di minori. La proposta mira ad adeguare la normativa alle nuove tecnologie, ad esempio ai materiali deepfake generati dall'intelligenza artificiale raffiguranti abusi sessuali su minori, e punta a garantire che l'abuso e l'adescamento possano essere perseguiti indipendentemente dal fatto che si siano verificati online o nel mondo reale. Il testo è stato adottato con 599 voti a favore, 2 contrari e 62 astensioni. Nello specifico, la posizione dell'Eurocamera prevede un inasprimento delle pene massime per una serie di reati di abuso sessuale su minori, includendo i casi in cui minori che hanno raggiunto l'età del consenso sessuale siano indotti a compiere atti sessuali senza il loro consenso. Tra i casi con pene più severe figurano il reclutamento di minori per lo sfruttamento a fini di prostituzione, il possesso o la distribuzione di materiale pedopornografico e l'offerta di compensi per alcuni reati di abuso sessuale su minori. Gli eurodeputati intendono anche abolire i termini di prescrizione per i reati previsti dalla nuova normativa, poiché – secondo le statistiche – la maggior parte delle vittime denuncia gli abusi solo a distanza di anni. Inoltre, le vittime dovrebbero poter chiedere il risarcimento senza limiti di tempo. Per adeguare le norme dell'Ue agli sviluppi tecnologici, il testo prevede di configurare esplicitamente come reato l'uso di sistemi di intelligenza artificiale “progettati o adattati principalmente” per commettere reati di abuso sessuale su minori. Sono state approvate anche disposizioni relative all'abuso sessuale in diretta streaming e alla diffusione online di materiale correlato. Per rendere le indagini più efficaci, i deputati sollecitano inoltre l'introduzione di indagini sotto copertura e metodi di sorveglianza discreta. Secondo la posizione adottata, i rapporti tra coetanei basati sul consenso non dovrebbero considerarsi reato, eccetto nei casi di dipendenza o abuso di fiducia, ma fingersi un coetaneo dovrebbe essere considerata una circostanza aggravante punibile. Importante anche garantire il sostegno gratuito alle vittime minorenni, che deve comprendere esami medici e forensi, assistenza nella documentazione delle prove, cure mediche attente alla dimensione di genere e accesso all'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva. Infine, anche soggetti terzi, come ad esempio le organizzazioni della società civile, dovrebbero poter denunciare i reati. I negoziati tra Parlamento e Consiglio sulla versione definitiva della normativa inizieranno il prossimo 23 giugno.
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